Il fondo del Partito Socialista Democratico Italiano conservato presso l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini è costituito in prevalenza dalla documentazione prodotta dalle sezioni del Partito prima e dopo la fusione avvenuta con il Partito Socialista Italiano nell’ottobre del 1966. A partire dagli inizi degli anni '60 infatti, la Democrazia Cristiana, stava maturando l'apertura verso il Partito Socialista Italiano di Pietro Nenni, il quale proprio allora stava affrancando il suo partito dal patto di unità d'azione che fino a quel momento aveva unito socialisti e comunisti. Il Partito Socialista Democratico Italiano dunque, da sempre alleato leale ed ascoltato della DC, dopo un iniziale periodo di titubanza, approvò la svolta di centro-sinistra accelerandone il processo e conducendo un formidabile lavoro di mediazione tra socialisti e democristiani, per mezzo del suo fondatore e leader indiscusso Giuseppe Saragat. L'apertura ai socialisti causò la fuoriuscita dalla compagine governativa del Partito Liberale Italiano, ma diede inizio ad una forte fase riformatrice nel Paese e migliorò anche il risultato elettorale del partito socialdemocratico, che raggiunge il 6% alle elezioni politiche. L'esperienza governativa nel centro-sinistra nel frattempo, facilitò il nuovo incontro tra socialdemocratici e socialisti e così il 30 ottobre 1966, il PSDI si riunì con il PSI, dando vita al PSI-PSDI Unificati o PSU. Il 5 luglio 1969 però - in seguito a scarsi risultati elettorali - nel PSU le strade della componente socialista e di quella socialdemocratica si divisero nuovamente: la prima ritornò al PSI, mentre la seconda ricostituì un soggetto socialdemocratico chiamato Partito Socialista Unitario (PSU), che il 10 febbraio 1971 riprese la denominazione di Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI).
Oltre a materiale relativo ai Congressi e a una raccolta di documentazione prodotta dal PSDI il fondo è costituito solo dalle carte delle sezioni del Partito, prodotte negli anni immediatamente prima e dopo la fusione, tanto che si potrebbe affermare che quello che abbiamo di fronte non è l’archivio della Federazione di Torino del Partito Socialista Democratico Italiano, bensì solo l’insieme di quelle carte che la Federazione di Torino del Partito Socialista Italiano ha utilizzato al momento della fusione tra i due Partiti. A questo proposito si è scelto, durante il riordino dell’archivio della Federazione provinciale di Torino del Partito Socialista Italiano conclusosi nel 2004, di lasciare la documentazione appartenente al periodo di unione dei due partiti (1966-1969) insieme alle carte del PSI. Questo spiega l’evidente lacuna cronologica all’interno della documentazione del PSDI. Le carte relative alle sezioni, in fascicoli collocati in ordine alfabetico, sono le sole a presentare segnature originali, con numeri di protocollo per la corrispondenza. Per la restante parte delle carte, come nel caso dell’archivio della FGSI di Torino, si tratta di una raccolta di documentazione a cui si è cercato di dare una struttura analoga a quella della Federazione provinciale di Torino del PSI.
Indice della struttura dell’archivio del Partito Socialista Democratico Italiano di Torino
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