I materiali della serie sono contenuti in 49 fascicoli e ricoprono l’arco temporale 1971-1993.
L’articolazione della serie riflette l’organizzazione dei dipartimenti all’interno del Comitato Regionale piemontese.
La documentazione conservata relativa ai dipartimenti è molto incompleta e frammentaria, perciò non permette di ricostruire in modo preciso il loro funzionamento. Nel riordino delle carte si è ritenuto opportuno rifarsi all’organigramma elaborato dopo la prima metà degli anni Settanta[1], che prevede la divisione in quattro grossi dipartimenti coordinati dalla Segreteria e dall’Esecutivo e a cui sono assegnati compiti di coordinamento delle istanze periferiche e di elaborazione di politiche settoriali a livello regionale. Ciascuno dei quattro dipartimenti è ulteriormente articolato al proprio interno come schematizzato di seguito:
Dipartimento 1:
Organizzazione, stampa e propaganda: si occupa del coordinamento delle Federazioni, del calendario delle manifestazioni, delle feste dell’Avanti, dell’informazione e di manifestazioni in genere.
Quadri: si occupa della formazione dei quadri nel partito e nelle amministrazioni.
Diritti civili, riforma dello Stato, femminile: si occupa della discussione dei problemi relativi ai diritti per mezzo di una commissione legale.
Decentramento, enti locali: si occupa della politica degli enti locali, del collegamento e coordinamento tra zone, comprensori e delle elezioni per mezzo di un comitato elettorale.
Dipartimento 2:
Problemi del lavoro, industria, artigianato: si occupa oltre ai problemi del lavoro, dell’immigrazione e degli organismi di massa.
Agricoltura, terziario, alimentazione: si occupa anche di tempo libero, sport, turismo, caccia e pesca, industria alberghiera.
Dipartimento 3:
Sanità e assistenza: si occupa anche di sicurezza sociale.
Scuola e cultura.
Dipartimento 4:
Programmazione, bilancio, finanze: si occupa dell’uso del patrimonio.
Informatica.
Trasporti, assetto del territorio, urbanistica: si occupa dei piani territoriali, regionali, comprensoriali, dei parchi, degli strumenti urbanistici, della viabilità e delle infrastrutture.
Tutela dell’ambiente.
Nel riordino si è tenuto conto di questo schema, anche se, come per le commissioni della Federazione, non appare completamente attuato e le carte documentano una situazione che si discosta profondamente da quella prevista in questi organigrammi.
Per quanto riguarda il materiale connesso alle elezioni e alle consultazioni referendarie si è preferito costituire una serie autonoma, anziché inserirlo nel primo dipartimento, per facilitare la consultazione dal momento che si trovavano costituiti separatamente.
[1] Vedi documentazione preparatoria e schemi nel fondo Claudio Bellavita, fascicolo 2.3 “Carte relative all’attività di Claudio Bellavita nel Comitato regionale piemontese del Partito socialista italiano”, in cartella 4.