Istituto di studi storici Gaetano Salvemini

Complesso di fondi
  • Descrizione

    Fondato a Torino nel 1977, l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, nel richiamarsi idealmente a Gaetano Salvemini, ha voluto riunire una pluralità di valori e di riferimenti. Innanzitutto il saldo ancoraggio agli studi storici come obiettivo prioritario di una ricerca che non si disperda nelle suggestioni dell'attualità politico-culturale, e, insieme, la determinazione di unire il rigore dello studio con l'impegno dell'intellettuale che fa della propria conoscenza strumento di partecipazione alle lotte civili e ideali del proprio tempo. Inoltre, nella vicenda personale del Salvemini maestro di cultura storica e di etica politica, si è voluto ritrovare ed evocare i fondamenti di una larga parte del pensiero laico italiano. 
    Intorno a queste intuizioni e aspirazioni si è organizzato nel corso di alcuni decenni un lavoro culturale che ha visto l'Istituto Salvemini riannodare con tenacia i capi di un discorso articolato sul sociale e la complessità della sua storia.
    L’Istituto ha promosso negli anni una intensa attività di ricerca, di documentazione e di divulgazione nel campo degli studi di storia italiana e internazionale, con particolare riguardo alla storia politica e sociale contemporanea. A tal fine ha promosso convegni, organizzato corsi di formazione e di aggiornamento didattico, finanziato ricerche, erogato borse di studio e curato pubblicazioni. Al contempo ha provveduto alla raccolta di fonti documentarie e bibliografiche, fornendo servizio specialistico di biblioteca e archivio.
    L’archivio
    Sin dalla sua fondazione l'Istituto Salvemini si è posto l'obiettivo di salvaguardare una parte del patrimonio storico e documentario di natura politica e sociale esistente sul territorio piemontese, conservando la documentazione relativa ad alcuni movimenti politici e sociali piemontesi del secondo dopoguerra. 
    Si trattava di un insieme di carte disperse in archivi pubblici e soprattutto privati, raramente ordinate e tanto meno consultabili, minacciate in misura crescente da una definitiva dispersione, prossima alla scomparsa e alla irreperibilità.
    Si è dato quindi vita ad un'ampia sezione archivistica dove sono confluiti in questi decenni documenti e carte d'archivio versati a più riprese da una pluralità di soggetti istituzionali e di privati, con l'obiettivo di recuperare quanto più possibile parti di quel patrimonio, nella consapevolezza che solo in tal modo si sarebbe potuto garantire la conservazione di una memoria storica preziosa per l'identità civile e sociale della nostra regione. 
    L’importanza della documentazione conservata è stata attestata con Presa d’atto della Sovrintendenza Archivistica del Piemonte e Valle d’Aosta.
    La documentazione acquisita è stata in gran parte ordinata, catalogata e resa consultabile su supporto informatico. Essa si caratterizza secondo alcuni filoni specifici. La consistenza del centinaio di fondi archivistici che si annoverano ammonta a circa 500 metri lineari. Non tutti i fondi sono presenti nella sede del Polo del ‘900, ma alcuni sono stati ordinati e catalogati presso l’ente produttore, che li ha conservati. 

    I fondi sindacali
    Conservano principalmente la documentazione della Uil Piemonte nelle sue diverse provenienze territoriali e di categoria, oltre ad alcuni fondi personali, a partire dalla fondazione nel 1950, ma con particolare riguardo al periodo dal 1970 ad oggi.

    I fondi politici
    Comprendono la documentazione organizzativa interna, la corrispondenza, il dibattito politico e congressuale, l'attività amministrativa, il materiale propagandistico e informativo della Federazione di Torino del Psi dagli anni Sessanta alla fine degli anni Ottanta, anche nelle sue articolazioni territoriali, come il Comitato Regionale Piemontese e giovanili, quali la Federazione Giovanile Socialista Italiana, o inerenti, come quello della Sinistra socialista di Torino.
    Allo stesso arco di tempo risale la documentazione concernente movimenti e partiti di area laica e democratica e di estrema sinistra. 
    Vi si annoverano inoltre numerosi archivi privati di personalità politiche o di semplici militanti in vari partiti e movimenti.

    I fondi di associazioni
    Vi trovano posto le carte di alcune realtà dell'associazionismo democratico del dopoguerra, come la Fnism Federazione nazionale insegnanti, il Club Turati di Torino, l'Associazione Partigiani Matteotti del Piemonte e, più recentemente, l'Associazione Radicale Adelaide Aglietta.

    L’archivio annette una una fototeca, una manifestoteca e un fondo di testimonianze orali sulla vita sociale e politica del secondo dopoguerra. 

    La fototeca
    L’archivio fotografico è composto da circa 3.500 fotografie, in gran parte inerenti ai fondi della Uil Piemonte e della Federazione provinciale del Psi a Torino, oltre che a fondi personali (Ernesto Vidotto, Giuseppe Romita, Vera Pagella) e a donazioni isolate. Il materiale in essa raccolto percorre un arco cronologico molto esteso, dagli anni dieci del Novecento al primo decennio del XXI secolo, e offre una documentazione iconografica piuttosto sfaccettata: i fondi sindacale e politici riuniscono immagini di convegni nazionali e internazionali, di elezioni di commissioni interne di fabbrica, di comizi, di attività di proselitismo e formazione, di iniziative di solidarietà, cortei e manifestazioni, di celebrazioni di anniversari storici, e, non ultime, di note di costume e cultura.

    La manifestoteca
    Il fondo manifesti politici e sindacali è costituito da una raccolta di circa 1.500 manifesti, provenienti rispettivamente dalla Federazione provinciale torinese del Partito socialista italiano e dall’Unione regionale piemontese del sindacato Uil. Si tratta prevalentemente di manifesti di grande formato (cm 100x70), editi sia a livello nazionale che locale, ascrivibili ad un periodo che va dal secondo dopoguerra agli anni novanta. 
    Questo materiale riveste un notevole interesse storico e non è privo di rilievo estetico: ne sia esempio la serie di manifesti ideati da Ettore Vitale, il grafico che curò a partire dagli anni settanta l’immagine coordinata del Partito socialista, coniugando un rigoroso ordine tipografico con immagini di estrema concentrazione simbolica, in un linguaggio rimasto esemplare per immediatezza ed efficacia comunicativa. Il fondo è stato in buona parte (1.312 manifesti) catalogato e reso disponibile alla consultazione nell’applicativo Collective Access.

    La nastroteca
    L’archivio audiovisivo è composto da 216 audiocassette, di cui 121 conservano la registrazione di interviste ad altrettante donne impegnate nelle professioni imprenditoriali, mediche, legali e in attività politiche. Rappresentano il frutto di ricerche patrocinate dall’Istituto negli anni 2000-2005 svolte sul territorio regionale. Le restanti costituiscono un fondo eterogeneo di registrazioni di manifestazioni politiche e culturali degli anni ottanta e novanta. 
    L’archivio audiovisivo conserva inoltre 50 cassette VHS riguardanti manifestazioni politiche e sindacali degli anni ottanta e novanta e 35 bobine di nastro magnetico contenenti le registrazioni sonore di congressi e convegni politici e sindacali degli anni settanta e ottanta tenutisi a Torino e a Biella. Tale materiale è stato acquisito insieme ai fondi archivistici della Uil Piemonte e della Federazione provinciale torinese del Psi, nonché della sezione di Biella del Psi. Il materiale è in attesa di catalogazione.


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