Associazione culturale Vera Nocentini. Archivio - biblioteca storico - sindacale

Fondo n° 14: FIM Cisl Torino, anni 1949-1971

Fondo
  • Soggetto conservatore

    Fondazione Vera Nocentini

  • Segnatura definitiva

    14 F 1 - 164

  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Tipo principale
    • Definizione cronologica 1945 - 1981
    • Datazione * 1945 - 1981
    • Motivazione (DTMM)* data desunta dalle carte

  • Consistenza fisica

    • Consistenza 164
    • Tipologia faldone/i

  • Storia archivistica

    ARCHIVIO DELLA FIM-CISL DI TORINO

    Origini e fasi del suo ordinamento
    L' idea di organizzare con metodo un archivio delle carte della FIM venne a Giuseppe Mainardi nel 1963, allorchè fu chiamato ad Ivrea come responsabile della Lega FIM del Canavese.
    Egli trasferì poi l' esperienza realizzata nel capoluogo canavesano (la Lega del Canavese archiviò fino al '69 ben 22.762 carte, riunite in 66 raccoglitori) a Torino, quando vi arrivò nel 1970.
    Così Mainardi sintetizza modalità e scopi che informarono la costituzione dell' archivio della FIM:
    "Siamo agli inizi degli anni '70 quando i metalmeccanici torinesi della Cisl decidono di prendere sul serio un piccolo progetto, presentato dalla Segreteria del Coordinamento delle Leghe, teso a riordinare le "vecchie carte" del loro sindacato che documentano 20 anni di esistanza, di lotte , di organizzazione.
    Nell' occasione viene anche definito un criterio "universale", valevole per tutti i dirigenti ed operatori della FIM torinese (di Segreteria, delle Leghe, a livello operativo e tecnico) per raccoglire e conservare le carte correnti e per facilitare chi, in futuro, dovrà sistemare l' archivio.

    Il perchè dell' archivio FIM.
    La decisione di sistemare l' archivio riordinando le carte è stata assunta - come sempre accade in attività di questo genere - da pochi dirigenti, i quali, tuttavia, hanno saputo coinvolgere ed impegnare "pezzi" dell' organizzazione ottenendo il consenso per destinale all' "Archivio storico Sindacale della FIM-CISL tempo e denaro. Le ragioni della scelta poggiavano su ragioni interne ed esterne.
    All' internooccorreva disporre dell' archivio del passato e della documentazione corrente per favorire il lavoro del dirigente sindacale, all' epoca coinvolto in misura sempre sui problemi aziendali (sviluppo e ristrutturazione delle imprese, produttività ed organizzazione del lavoro) e sui problemi sociali (casa, medicina preventiva, scuola, trasporti) e rispetto ai quali il rischio di dover improvvisare e di non essere in gredo di argomentare in sede di trattative era costante.
    Questo rischio diveniva realtà per il dirigente che non conosceva il passato, che non era in grado di assiemare dati, per ch non poteva confrontare il presente con il passato. Insomma era necessario, per fare bene il proprio mestiere di sindacalista, non improvvisare ed affrontare i problemi sindacali avendo presente ciò che avveniva in più parti della realtà produttiva di settore ed in diversi complessi industriali, nonchè sul territorio.
    All' esterno occorreva rispondere alle richieste sempre più numerose, anche se mantenute nelle decine, di giovani studenti e di ricercatori che avendo vissuto il periodo del cosidetto "sessantotto" intendevano effetttuare ricerche suvolantini, note, prese di posizioni del Sindacato, accordi sindacali. E ciò per stendere tesi, per scrivere saggi, per conoscere il sindacato fino a qualche anno prima sconasciuto alla maggioranza degli ambienti culturali e scolastici, quando non addiritura osteggiato.
    I bisogni propri dei dirigenti sindacali e la loro sensibilità verso la domanda esterna convinsero la FIM torinese a costituire l' "Archivio Sindacale Storico".

    I criteri adottati.
    L' intelaiatura dell' archivio della FIM-CISL di Torino è stata predisposta adottando quanto aveva praticato, negli nni '60, la Lega FIM-CISL del Canavese la quale, anche per effetto del proprio impegno sindacale in una fabbrica moderna tecnologicamente avvanzata e progressista nei rapporti sindacali quale l' Olivetti, era "obbligata" a gestire il confronto con l' azienda con strumenti sindacali quali i referendum, le elaborazioni rivendicative nei piccoli gruppi, l' analisi particolareggiata dei problemi collegati alle qualifiche, agli effetti stancanti nel ciclo produttivo e nei tempi di cottimo, ed altro ancora.
    Decisivo nella scelta dei criteri di archiviazione è risultato l' impegno nel sociale maturato e praticano nella FIM in quegli anni a Torino, come nel resto del paese, nel senso che per essere all' altezza dei problemi si è reso necessario raccogliere e conservare materiali tipici di una struttura orrizzontale e non limitarsi alla categoria. Per poter intervenire con cognizione di causa sui problemi di natura intercategoriale la FIM doveva disporre di adeguata documentazione
    Il criterio dominante per l' archiviazione del materiale corrente è stato in primo luogo la divisione in grandi settori, equivalenti alle responsabilità attribuite a livello della Segreteria Provinciale. La documentazione veniva quindi suddivisa e numerata in cinque grandi parti:
    1) La Segreteria Generale per la documentazione attinente i problemi complessi e generali della Federazione di Categoria, di quelli sociali del territorio, nonchè dei rapporti unitari, associativi, politici;
    2) La Segreteria Sindacale per la documentazione attinente le vertenze aziendali, nazionali, nonchè particolari problemi di valenza sociale quali la salute in fabbrica, il trasporto dei pendolari, l' orario di lavoro in relazione al tempo libero, i problemi abitativi;
    3) La Segreteria per l' Organizzazione ed i Quadri con la documentazione riguardante le riunioni degli organismi, il passaggio delle SAS ai delegati unitari, il funzionamento della struttura del Sindacato, la formazione;
    4) La Segreteria preposta alla Stampa raccoglieva tutto ciò che si produceva dentrol' organizzazione per la distribuzione di massa (volantini e note), sia ciò che altri distribuivano nelle fabbriche (partiti, movimenti, gruppi);
    5) La Segreteria Amministrativa e per il Tesseramento raccoglieva tutto quanto riguardava appunto l' Amministrazione del Sindacato e la gestione dei propri iscritti, compresi i dati statistici sull' andamento organizzativo ed i bilanci.
    All' interno di questi cinque grandi comparti il materiale veniva suddiviso in ulteriori riferimenti omogenei (ad esempio gli accordi sottoscritti con le controparti erano suddivisi, oltrechè per aziende, per settori produttivi, per leghe, per complessi) e conservato per ordine di data.
    Il materiale pregresso, vale a dire quello sottratto al macero nel corso degli anni che si trovava in polverosi armadi o accatastato un po' ovunque, relativo al periodo 1950-1969 venne riordinato con cura da persone incaricate, con criteri prevalentemente di data anche se le grandi divisioni tra i problemi generali, le vertenze, l' organizzazione, l' amministrazione vennero mantenute.
    (vedere "indice - guida" predisposto e stampato dalla FIM-CISL di Torino nel 1973: il testo di questo Indice - guida è riprodotto nelle pagine che seguono con il titolo "Primo metodo di classificazione: anni 1950-1971).


    Dall' Archivio FIM alla Fondazione Nocentini.
    Nonostante gli sforzi fatti dai dirigenti sindacali metalmeccanici di quegli anni, e chi scrive ne sa qualcosa, l' "Archivio Storico Sindacale" della FIM-CISL di Torino resta pur sempre un fatto interno all' organizzazione, sorretto soprattutto da quei dirigenti sensibili a questo "servizio" e generosi nell' impegno e nel lavoro in tal senso, per lo più svolto fuori orario, nei periodi feriali, nei periodi festivi. Solo dopo il 1975 questa attività può contare sui mandati precisi a singoli militanti e incaricati, retribuiti sia pure modestamente. Sino a quella data il lavoro è stato svolto con incarichi precari e con l' aiuto diretto dei Segretari, i quali realizzavano questo lavoro nei "ritagli" di tempo. Si giunge così al 1977-78 quando a livello della Unione Sindacale Provinciale della CISL torinese maturò l' idea di una apposita struttura, collegata e parallela al sindacato ma operante in autonomia rispetto ad esso, con proprie regole e specifici gruppi dirigenti.
    Nacque la Fondazione "Vera Nocentini" e la FIM deliberò di trasferire a tale struttura l' intero patrimonio di documentazione raccolto e riordinato.
    Esso comprendeva due blocchi:
    1) dal 1950 al 1971, già ordinato;
    2) dal 1972 al 1980, ancora da ordinare.
    Il primo blocco fu rispettato nel suo schema originale di classificazione e nella sua inventariazione.
    Consistenza: faldoni 164 - metri lineari 18,50
    Il secondo blocco fu rispettato nell' ordine cronologico, ma all' interno di questo fu ordinato secondo il metodo storico proprio della Fondazione Nocentini, cioè per attività sindacali.
    Consistenza: faldoni 402 - metri lineari 42,50.
    Pertanto la consistenza totale del fondo è: faldoni 553 - metri lineari 61.
    Nei due blocchi risultano dominanti due metodi diversi di ordinamento, ma affini e complementari.
    Nel primo: un metodo per settori sindacali e cronologico (inventario n° 1).
    Nel secondo: un metodo per attività sindacali e cronologico (inventario n° 2)

    La "segnatura archivistica": nel primo blocco è numerica progressiva nella sequenza dei faldoni;
    nel secondo è per categoria e classe di appartenenza, secondo lo schema di classificazione Vera Nocentini, ripetuto anno per anno.

    Il "numero di corda": nel primo blocco è alfabetico ed ogni faldone aperto; nel secondo è numerico a serie aperta.

    In una successiva rivisitazione dei fondi la numerazione è progressiva e chiusa per ogni blocco.

    L' arco di tempo di tutto il fondo va dal 1950 al 1980, con prevalenza di materiale dal 1965 al 1975. Il precedente al 1965 è andato in gran parte disperso, il susseguente al 1975 si trova in gran parte nell' archivio della FLM.
    Le lacune dal 1976 al 1980 sono colmate in parte dai fondi personali di Alberto Tridente, Adriano Serafino, Franco Aloia, Giovanni Vizio.
    Il fondo FIM è il più consistente e il più ricco di tutti i fondi esistenti nella Fondazione "Vera Nocentini"
    NB: Sono comunque importanti i Fondi della USP-UST di Torino e della USR Regionale, al tempo della stesura di queste note non ancora ordinati.
    Ha avuto diverse vicende, con ordinamenti e successivi rimaneggiamenti archivistici; è pertanto complesso ed eterogeneo.
    In ordine di tempo è il primo archivio sistamatico del sindacato Cisl di Torino.
    Per agevolare la consultazione del materiale raccolto è stato ritenuto utile provvedere ad un controllo e riordino dell' archivio attraverso una descrizione più dettagliata del contenuto dei fascicoli e numerando progressivamente le cartelle di ciascun dei due fondi.

  • Descrizione

    Documenti della categoria FIM Cisl provincialeTorino
    (1° versamento)

  • Modalità di accesso

    La consultazione è soggetta alla normativa vigente in ambito di Beni Culturali e trattamento dei dati personali. Sono altresì rispettati eventuali vincoli specifici dettati dai depositari e le condizioni di conservazione dei documenti.


Per informazioni e consultazione scrivere a:

archivio.biblioteca@polodel900.it