Democrazia cristiana. Comitato provinciale, Asti

  • Storia

    ll primo Comitato provinciale della Democrazia Cristiana astigiana si riunì ufficialmente il 27 aprile 1945 nello studio dell'avvocato astigiano Leopoldo Baracco, già esponente di spicco dell'ex Partito popolare. A circa un mese dall'atto di costituzione ufficiale del comitato provinciale, il 21 maggio, fu nominato primo segretario politico Giuseppe Armosino. Risale invece alla fine di settembre dello stesso anno la costituzione della sezione comunale del capoluogo la cui guida fu affidata a Giovanni Viale.
    Il primo congresso provinciale della Dc si svolse ad Asti il 28 novembre 1945, davanti a un pubblico di circa 150 iscritti.
    La Democrazia astigiana di questo primo periodo e per i suoi primi anni fu caratterizzata da una tendenza politica moderata e conservatrice ed andò conseguendo consenso e favori crescenti grazie ad una peculiare comprensione del contesto socio-economico-culturale astigiano; Seppe infatti interpretare i bisogni delle masse contadine ed agire contemperandoli alle esigenze delle classi medio e piccolo borghesi, contando sempre sul fondamentale e propulsore sostegno dell'associazionismo cattolico e del clero locale dei cui valori si faceva portavoce. Negli anni cinquanta in ambito astigiano, si assistette ad un rafforzamento della componente di sinistra del Partito, meno moderata e più attenta ai temi del riformismo e del rinnovamento sociale coincidente con l'affidamento a Giovanni Boano della guida della Segreteria provinciale (fenomeno in controtendenza con la tendenza moderata a livello nazionale).
    Con l'ascesa alla segreteria provinciale di Giovanni Boano si sarebbe aperta un nuova stagione per la storia della Democrazia cristiana astigiana. Tale fase riveste indubbiamente un notevole interesse per la storia dei partiti e dei movimenti politici e per la vita amministrativa nell'Astigiano.
    Anni di consensi ed attività politica intensa furono quelli tra i settanta e gli ottanta, sotto la Presidenza di Piero D'Adda, caratterizzati da tentativi di apertura e riforme. Segnaliamo inoltre in quel contesto la crescita e l'ascesa politica della figura di Giovanni Goria che iniziò la sua carriera politica unendosi alla Sezione locale della Democrazia Cristiana dal 1960 ed alla quale fu sempre legato politicamente anche quando passò alla politica nazionale con l'elezione alla Camera dei Deputati nel 1976.
    Dagli anni ottanta sulle carte astigiane si leggono i riflessi del cosiddetto Pentapartito, costituito dalla Dc insieme a Psi, Psdi, Pri e Pli, formalizzato prima con guida socialista, poi con guida democristiana nel 1988 e della successiva stagione più difficile per la Democrazia cristiana aperta nel 1992 dall' inchiesta giudiziaria denominata "Mani pulite" e finita con la dissoluzione del movimento, con la frammentazione delle sue componenti politiche nelle tre sostanziali direzioni del Ccd, Cs, Ppi (poi ulteriormente frammentatosi con la nascita del Cdu) oltre ai Popolari per le riforme (poi Patto Segni) e al movimento di Leoluca Orlando denominato La Rete.





     

  • Struttura amministrativa

    • Struttura amministrativa Il Comitato provinciale si componeva di 30-32 membri, eletti dal Congresso provinciale, ed eleggeva il Segretario provinciale. Organo esecutivo era la Direzione provinciale, 12-15 persone alcune delle quali anche esterne al Comitato.
    • Note Promuovere e coordinare l'attività delle sezioni e dei comitati comunali e determinare l'orientamento del partito in ordine all'attività degli enti pubblici operanti nella provincia.