Antifascista militante, condannato a cinque anni di confino in Abruzzo, fu uno dei fondatori del movimento liberalsocialista e quindi, nelle file del Partito d'Azione e dei gruppi partigiani di "Giustizia e Libertà", una delle maggiori personalità della Resistenza toscana. Sua sorella, Anna Maria, del Movimento cristiano sociale, caduta nelle mani dei nazifascisti a Firenze, fu assassinata dopo giorni di torture.
Enriques Agnoletti affiancò Piero Calamandrei nella fondazione (nell'aprile 1945) del mensile di politica e di cultura Il Ponte del quale, dopo la scomparsa di Calamandrei, assunse la direzione. Anche in questa veste ha partecipato, in Italia e nei vari continenti, a tutte le iniziative a favore dei popoli in lotta per la loro liberazione nazionale, cominciando dal Vietnam e dalla denuncia delle atroci armi di sterminio utilizzate dal governo statunitense e passate a lungo sotto silenzio, a parte qualche eccezione, dai media italiani. Eletto al Consiglio comunale di Firenze, in rappresentanza del Partito socialista, fu vice-sindaco nella seconda Giunta di Giorgio La Pira (1961-64), che aprì un corso politico senza eguali, per la difesa della pace nel mondo e dei posti di lavoro in Italia. L'ultima fase della sua vita - estromesso dal Partito socialista, perché solidale con Tristano Codignola contro la segreteria craxiana - fu segnata dall'elezione in Parlamento per il gruppo della Sinistra indipendente, fondato da Ferruccio Parri. Enzo Enriques Agnoletti rivestì, sia pure per breve tempo, anche l'incarico di vicepresidente del Senato. Assai rilevanti i saggi da lui pubblicati sulla Resistenza in Toscana.
Fonte: https://www.anpi.it/biografia/enzo-enriques-agnoletti