Federazione giovanile comunista italiana, Torino

  • Monogramma, firma (AUTF)

    Fgci

  • Storia

    La Fgci nasce pochi giorni dopo il Pci nel 1921 durante i lavori della Fgsi a Firenze; il 22 dicembre 1990 si scioglie  a seguito della votazione durante l'ultimo congresso (XXV°) a Pesaro.
    Il 27 gennaio 1921, pochi giorni dopo il Congresso di Livorno e la scissione, al Congresso di Firenze i delegati della FGS Federazione Giovanile Socialista Italiana, in rappresentanza di 55.000 iscritti deliberarono con una maggioranza del 90% di "mutare il nome della propria organizzazione in quello di Federazione Giovanile Comunista Italiana".
    Dopo la clandestinità seguita all'affermazione del fascismo e la partecipazione, durante la Resistenza, dei giovani comunisti ad organizzazioni unitarie come il Fronte della Gioventù, la FGCI fu ricostituita nel 1949, con Enrico Berlinguer segretario generale e Silvano Peruzzi, Raffaello Ramat, Bruno Bernini e Ugo Pecchioli a completare la segreteria.
    Il suo periodo di maggiore splendore fu negli anni sessanta, quando gli iscritti arrivano a 200.000 e la Federazione accentuò i suoi tentativi di ricerca di un profilo autonomo. Gli organi di informazione della Federazione assunsero un ruolo sempre più rilevante: assai importanti furono le pubblicazioni "La città futura" (che riprendeva il nome da un numero unico pubblicato nel febbraio del 1917 a cura della Federazione giovanile piemontese del Partito Socialista, di cui Antonio Gramsci curò per intero la stesura) e "Nuova generazione" (nata, non senza qualche polemica, nel 1956).
    L'8 ottobre 1990 il segretario della Fgci Gianni Cuperlo, propose ad Ariccia, seguendo la linea di Achille Occhetto, di sciogliere la Fgci per far nascere la Sinistra Giovanile, un'organizzazione confederale con l'obiettivo di creare quattro associazioni nella scuola, nel territorio, nell'università, nei luoghi di lavoro, federate tra loro. La proposta passerà con 91 voti favorevoli, 10 astenuti e 13 contrari.
    Il 19 dicembre 1990 si aprì a Pesaro il XXV e ultimo congresso della Fgci. Il 22 dicembre la Fgci si sciolse con 356 voti favorevoli su 491 votanti (72,5%), in rappresentanza di 55 000 iscritti.
    La maggioranza della Fgci seguì il neonato Partito Democratico della Sinistra dando poi vita nel 1992 alla Sinistra Giovanile del Pds, che nel 1998 si sarebbe poi chiamata semplicemente Sinistra Giovanile.
    La minoranza invece, che aderì prima al Movimento per la Rifondazione Comunista e poi al Partito della Rifondazione Comunista, diede vita nel 1995 ai Giovani Comunisti (GC).
    Quando nel 1998 nacque, per frutto di una scissione dal Prc, il Partito dei Comunisti Italiani (PdCI), il nuovo partito, per richiamarsi esplicitamente - anche per i giovani - al disciolto Partito Comunista Italiano creò la Federazione Giovanile Comunisti Italiani (Fgci).
    Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Federazione_Giovanile_Comunista_Italiana