Partito socialista italiano di unità proletaria - Psiup - Federazione provinciale, Torino
Altra denominazione
DenominazionePsiup, Torino
TipoAltre forme del nome
Storia
Il 12 gennaio 1964, dalla scissione dal Psi della corrente di sinistra si costituisce il nuovo Partito socialista italiano di unità proletaria Psiup, guidato da Tullio Vecchietti, che ne diviene il segrewtario, e i cui maggiori esponenti sono Lelio Basso, Vittorio Foa, lucio Libertini, Emilio Lussu e Dario Valori, oltre ai toscani Silvano Miniati, Guido Biondi, Mario Brunetti, Aristeo Biancolini, Pino Ferraris, Daniele protti, Dante rossi e i sindacalisti Elio Giovannini, Antonio lettieri e Gastone Sclavi.
Aderirono allo Psiup tutti quei militanti socialisti che non sopportavano il governo di centro-sinistra formato da socialisti e democristiani e che, invece, erano d'accordo per un'alleanza di sinistra con il Partito comunista italiano.
Il Psiup riporta un buon risultato alle elezioni politiche del 1968, in occasione delle quali riesce a raccogliere i consensi della contestazione studentesca; mentre alle elezioni del 1972 non ottiene il quorum in nessuna circoscrizione e non elegge alcun rappresentante in Parlamento . Il 13 luglio 1972 il Psiup delibera il proprio scioglimento. la maggioranza dei suoi esponenti come Lucio Libertini, Dario Valori, Tullio Vecchietti, confluisce nel Pci. La minoranza riformista, rappresentata da Giuseppe Avolio, Nicola Corretto e Vincenzo Gatto, aderisce al Partito socialista italiano, mentre la minoranza di sinistra, guidata da Vittorio Foa e Stefano Miniati, si dichiara per la continuità del partito e , dopo un periodo di attività politica con il nome di "Nuovo Psiup", nel dicembre del 1972 si fonde con la sinistra del Movimento politico dei lavoratori (Mpl), costituendo il Partito di unità proletaria (Pdup)