Montagnana Mario e Franco

Fondazione Istituto Piemontese "Antonio Gramsci"

Le carte di Mario Montagnana, contenute in due buste pervenute già riordinate e inventariate, erano conservate a Roma dal cognato Paolo Robotti che le ha donate all'archivio tramite sua nipote Giorgina Arian Levi. Le carte di Franco che riguardano il suo rapporto con il padre Mario e la madre Anna Maria Favero, sono state donate, sempre tramite Giorgina Arian Levi, perchè restasse traccia della vita privata di Mario Montagnana.
Il materiale è stato riordinato e inventariato presso la Fondazione a cura di Renata Yedid Levi

Le carte di Mario Montagnana ripercorrono le sue vicende dal 1940 al 1959, a partire dall'esilio in Francia prima e in Messico poi fino al suo ritorno in Italia, nell'autunno 1945, e le successive attività. Per il periodo dell'esilio si rinviene corrispondenza con diversi esponenti dell'antifascismo (ad esempio, Umberto Calosso e Randolfo Pacciardi) e gli articoli scritti per varie riviste in italiano e in spagnolo (ad esempio, per "L'Unità del popolo", an italian-american progressive newspaper, published weekly a New York, e per "Stato operaio"). Per il periodo seguito al suo ritorno dall'esilio, il materiale si riferisce alla sua attività di parlamentare del Pci (1° e 2° legislatura), di sindacalista della Cgil (segretario della Camera del lavoro di Milano dal dicembre 1952 al dicembre 1955) e di dirigente del Pci; si tratta per lo più di testi e appunti di discorsi parlamentari e non, interventi in sedi di partito o di sindacato.

Le carte del figlio, Franco Montagnana, riguardano in modo particolare la corrispondenza che era intercorsa con i genitori e altri familiari nel periodo dell'esilio. Si segnala, in particolare, il diario che Mario Montagnana scrisse tra il 1941 e il 1942, in funzione di dialogo con il figlio lontano, nel quale ripercorre la sua vita di esiliato.

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Sottofondo Mario Montagnana: inventario cartaceo originario, consegnato al momento del versamento in archivio storico