Collezioni storiche del Politecnico di Torino

Carcere Giudiziario a Novara.

Unità archivistica
  • Tipologia
    Unità archivistica
  • Descrizione
    Un progetto non realizzato molto importante a opera di Melis, in collaborazione con l'ing. Giovanni Bernocco, e, per la prima volta con l'ing. Giuseppe Varetti è il progetto per il carcere giudiziario di Novara, realizzato nel 1939-1940. Il problema delle carceri non è molto considerato all'interno del dibattito architettonico "più colto". Il progetto di Melis ci testimonia in maniera molto chiara l'aderenza allo slogan razionalista "la forma segue la funzione". Esso, infatti, nasce dall'applicazione delle nuove norme carcerarie contenute nel nuovo Codice Penale e nel nuovo Regolamento Edilizio. Le disposizioni di legge prevedono, tra gli altri punti, l'isolamento continuo degli imputati durante il periodo dell'istruttoria, l'isolamento notturno dei detenuti, l'ammissione alla vita in comune nei casi in cui le esigenze disciplinari lo consiglino, l'obbligo del lavoro per tutti i detenuti che non debbano restare in isolamento, l'obbligo delle pratiche di Culto per gli stessi, l'obbligo dell'istruzione civile per i detenuti che ne sono privi. Da queste rigide disposizioni discendono una serie di vincoli architettonici risolti, a nostro parere, in maniera alquanto interessante nel caso considerato. Il carcere è disposto nella zona sud-est del Piano Regolatore cittadino, in una zona elevata e ben soleggiata, non molto distante dal centro cittadino. L'insieme dei fabbricati è raggruppato attorno a un asse baricentrico longitudinale; in tal modo non solo saranno abbreviati i percorsi ma i padiglioni saranno allineati nord-sud e dormitori e locali di soggiorno saranno esposti est-ovest. L'esposizione a nord è riservata a locali di servizio quali corridoi, latrine, la camera operatoria e gli sheeds delle officine. Gli spazi liberi tra un padiglione e l'altro sono utilizzati per cortili di passeggio o di servizio o per zone destinate a giardini e alberate. Grande attenzione è rivolta infine ai particolari costruttivi e gli elementi connotativi della funzione carceraria, come la cella e il cubicolo, sono risolti con moderni criteri di igiene e di decenza. Rispetto alle prime opere di Melis nel carcere di Novara, così come nel dopolavoro delle F.R.I.G.T., notiamo una maggiore attenzione alla distribuzione interna degli ambienti, che rivela una conoscenza dell' architettura organica europea. L'elemento strutturale -innovativo e molto curato- pur non essendo più l'unico elemento di rottura con il passato, assume sempre maggiore importanza in quanto parte integrante di un ambiente più consono.
  • Consistenza
    25 unità documentaria