Se è vero che, come nota opportunamente Claudio Dellavalle, "la complessità dell'esperienza del sindacato in Italia sotto il profilo dell'organizzazione porta con sé la complessità anche sotto il profilo della documentazione, poichè ogni istanza organizzativa costituisce un soggetto potenzialmente produttore di materiali documentari", è altrettanto vero che finora - tanto a livello regionale quanto nazionale - si presentano considerevoli vuoti di documentazione, per cui hanno agito sia una scarsa cultura della conservazione della memoria, sia i condizionamenti dell'attività quotidiana. È d'altra parte relativamente recente l'interesse per gli archivi sindacali, per ricomporre un quadro alquanto frammentato e valorizzare le carte del mondo del lavoro, attraverso lavori sistematici per ordinare e rendere fruibili i documenti conservati negli archivi sindacali, tanto a livello nazionale quanto a livello locale. Emblematico a questo proposito è il caso astigiano. In seguito ai numerosi traslochi subiti dal Sindacato - dalla sede originaria in Corso Alfieri, a Via Baudoin, a Piazza Medici, fino a quella attuale in Via XX Settembre - le carte dell'archivio storico della Cisl di Asti si trovavano in condizione di semi abbandono in un garage di proprietà del sindacato insieme ad altri oggetti in disuso da tempo. Il loro parziale recupero si deve all'attuale segretario, Sergio Didier, che nel 2003, anno della sua elezione, contestualmente alla nascita della biblioteca, ha disposto il trasloco del materiale nell'attuale sede del sindacato in Via XX Settembre. Purtroppo le pessime condizioni di conservazione hanno permesso di salvare solo una parte dell'archivio: un nucleo con una consistenza di circa 20 faldoni, che conserva le carte e le fotografie della Cisl di Asti dagli anni Sessanta alla fine degli anni Novanta, che documentano in parte l'attività sindacale e delle categorie a livello provinciale, l'attività della Segreteria, il ruolo dei metalmeccanici nelle più importanti aziende astigiane, manifesti e volantini, studi e ricerche, congressi e assemblee organizzative, vertenze e accordi. Da segnalare anche la ricca raccolta fotografica: fotografie in bianco e nero e a colori (in album e sciolte) che ripercorrono i momenti più significativi della storia del sindacato ad asti e in alcuni paesi dell'Astigiano - congressi, cantieri scuole per muratori, rappresentanti Cisl, manifestazioni, viaggi. Tale nucleo "storico" - che ha costituito il punto di partenza per la costituzione dell'archivio - era conservato nell'armadio nel corridoio antistante l'ufficio del Slp, ed era stato in parte ordinato da Giuseppe Scaletta, tesserato della Cisl e membro del direttivo della Federazione pensionati, seguendo lo schema predisposto dalla Fondazione Vera Nocentini in collaborazione con l'Archivio di Stato di Torino, tenendo conto dello svolgimento delle attività e del funzionamento delle strutture sindacali. Scaletta ha proceduto a un primo accorpamento delle carte omogenee per tipologia (vertenze, rassegne stampa) e per oggetto (congressi e assemblee organizzative). A questo primo nucleo si sono aggiunte successivamente, grazie a un'operazione di recupero nei singoli uffici, le carte amministrative (tesseramenti, rassegne stampa, documenti contabili) e quanto si è conservato della documentazione prodotta da alcune categorie: alimentaristi, energia e chimici, tessili, metalmeccanici, pensionati, edili, commercio, enti locali, pubblico impiego e funzione pubblica, cartotecnici e trasporti. Parte di questo materiale - il cui recupero si deve a Giuseppe Castino, già segretario di Fim, Flerica, Fat, oggi segretario della Fnp - era conservato in un deposito nel seminterrato adiacente agli uffici del Caaf in armadi, scatoloni e scaffali, purtroppo non in buono stato di conservazione. In totale l'archivio consta di circa 10 metri lineari e copre un arco cronologico che va dagli anni '50 del secolo scorso al 2013, considerando come temine ad quem dell'archivio il congresso del marzo 2013 con cui è stata istituita la Cisl Alessandria-Asti, termine ultimo della fine di una storia e - al tempo stesso - "anno zero" di una nuova storia. L'archivio documenta in parte l'attività di contrattazione del rapporto di lavoro, funzione specifica di un sindacato dei lavoratori, seguita poi da quella nei riguardi della politica economica e sociale soprattutto per gli ultimi vent'anni; scarsa invece è la documentazione sulle attività degli organismi dirigenti, quindi sull'attività di decisione, ad eccezione della parte che riguarda i congressi. Le porzioni più consistenti dell'archivio, oltre alle carte relative ai congressi e alle assemblee organizzative, sono costituite dalla documentazione prodotta dai metalmeccanici (Fim e Flm) uno dei sindacati di categoria più rilevanti nell'area astigiana per la presenza delle fabbriche dell'indotto Fiat. Altra categoria ben rappresentata in archivio la Flerica-Famca (chimici), seguita dalla Fat-Filta (alimentaristi).
Descrizione
In seguito ai numerosi traslochi subiti dal Sindacato - dalla sede originaria in Corso Alfieri, a Via Baudoin, a Piazza Medici, fino a quella attuale in Via XX Settembre - le carte dell'archivio storico della Cisl di Asti si trovavano in condizione di semi abbandono in un garage di proprietà del sindacato insieme ad altri oggetti in disuso da tempo. Il loro parziale recupero si deve all'attuale segretario, Sergio Didier, che nel 2003, anno della sua elezione, contestualmente alla nascita della biblioteca, ha disposto il trasloco del materiale nell'attuale sede del sindacato in Via XX Settembre. Purtroppo le pessime condizioni di conservazione hanno permesso di salvare solo una parte dell'archivio: un nucleo che conserva le carte e le fotografie della Cisl di Asti dagli anni Sessanta alla fine degli anni Novanta, che documentano in parte l'attività sindacale e delle categorie a livello provinciale, l'attività della Segreteria, il ruolo dei metalmeccanici nelle più importanti aziende astigiane, manifesti e volantini, studi e ricerche, congressi e assemblee organizzative, vertenze e accordi. A questo primo nucleo si sono aggiunte successivamente, grazie a un'operazione di recupero nei singoli uffici, le carte amministrative (tesseramenti, rassegne stampa, documenti contabili) e quanto si è conservato della documentazione prodotta da alcune categorie: alimentaristi, energia e chimici, tessili, metalmeccanici, pensionati, edili, commercio, enti locali, pubblico impiego e funzione pubblica, cartotecnici e trasporti.
L'archivio è stato riordinato in base allo schema di classificazione elaborato tra il 1979 e il 1983 dalla Fondazione Vera Nocentini in collaborazione con l'Archivio di Stato di Torino, tenendo conto dello svolgimento delle attività e del funzionamento delle strutture sindacali.
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