Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini - Polo del '900
Fondo Giuseppe La Ganga
Fondo
Descrizione
Ricognizione delle carte e costituzione dei fascicoli La fase iniziale dell’intervento è consistita nell’esame della documentazione che si trovava già condizionata personalmente da Giuseppe La Ganga in fascicoli e sistemata in faldoni dall’Istituto allo scopo di comprendere se i fascicoli esistenti presentassero al loro interno caratteri di omogeneità e coerenza oppure fossero stati formati in modo casuale. Le carte sciolte sono state ricondotte ai fascicoli, dove possibile; in caso contrario sono state organizzate in unità archivistiche nuove, nel rispetto del vincolo archivistico che lega i documenti.
Schedatura Una volta formati i fascicoli, si è proceduto alla loro schedatura secondo gli standard di descrizione archivistica. I dati rilevati sono i seguenti:
numero di corda (provvisorio, sostituito successivamente, a riordino eseguito, dalla segnatura alfanumerica definitiva);
titolo originale del documento, laddove presente, oppure – in alternativa - attribuito;
descrizione del contenuto, con riguardo specialmente alla presenza di carte di significativo interesse;
indicazione della tipologia documentaria (fascicolo, carte sciolte, etc.);
estremi cronologici;
note archivistiche o esplicative, se necessarie.
Le informazioni rilevate sono state inserite in una banca dati informatizzata, utilizzando la piattaforma open source “Archiui” messa a disposizione dal Centro di studi storici Gaetano Salvemini”. Per quanto riguarda la schedatura degli audiovisivi, essa è stata fatta in modo sommario sulla piattaforma open source; ma se ne fornisce un elenco più dettagliato in appendice all’inventario. Tale scelta è stata fatta di concerto con il Committente perché, a causa dell’obsolescenza dei supporti, non è stato possibile procedere ad una schedatura archivistica analitica.
Classificazione Al termine della schedatura, è stata elaborata una struttura organizzata in livelli gerarchici nella quale disporre le unità archivistiche. Poiché l’archivio non presentava tracce significative di riordini precedenti, né di un sistema di organizzazione delle carte, la struttura è stata desunta dall’esame della schedatura. Si è quindi cercato di suddividere le carte per attività e argomenti, in modo da ricostruire quella che è stata la fiorente attività politica di Giuseppe La Ganga I documenti che potevano essere inseriti in più serie sono stati collocati nella serie più pertinente in base alla cronologia della sua carriera. In considerazione della sua duplice composizione, il fondo è stato ripartito in due sezioni: Archivio e Raccolte, a loro volta organizzate in serie. Nella Sezione I – Archivio l’identificazione delle serie, e degli ulteriori livelli in cui sono articolate, rispecchia i diversi ambiti di attività del soggetto produttore, mentre la loro successione cerca di rispondere a criteri di coerenza e di consultabilità. Le serie individuate sono quattordici: I – Carte personali; II – Formazione; III – Attività accademica; IV – Attività politica; V – Elezioni; VI – Partito Socialista Italiano; VII – Vicende giudiziarie; VIII – Diaspora socialista; IX – Associazioni e movimenti politici; X – Convegni, congressi, conferenze; XI – Articoli e interventi; XII – Corrispondenza; XIII – Materiali bibliografici; XIV – Materiali di interesse e di studio La Sezione II – Raccolte è articolata in: Materiali audiovisivi e su supporto informatico e Fotografie. La descrizione dettagliata della struttura è mostrata nella tabella che si fornisce più avanti.
Riordino e Condizionamento Tale struttura ha costituito il principio su cui è stato effettuato il riordino, concettuale e fisico. Inizialmente si è proceduto alla sistemazione virtuale delle unità archivistiche nei diversi livelli che compongono la struttura e l’attribuzione della segnatura definitiva. All’interno di ciascun livello le unità archivistiche sono state disposte in ordine cronologico. Successivamente, le unità archivistiche sono state sistemate fisicamente nell’ordine precedentemente stabilito. Le carte riordinate sono state inserite in cartelline idonee alla conservazione, poi collocate nelle unità di conservazione. Su ciascuna unità archivistica è stata apposta un’etichetta sulla quale sono indicati: la denominazione del fondo archivistico, un breve sunto del titolo e la segnatura definitiva dell’unità. Su ciascuna unità di conservazione è stata apposta un’etichetta che riporta l’indicazione dell’istituto di conservazione, la denominazione dell’archivio, i numeri dei fascicoli contenuti e il numero di corda dell’unità di conservazione.
Redazione dell’inventario A conclusione dell’intervento si è proceduto alla redazione dell’inventario. Esso è composto da una parte introduttiva, nella quale sono brevemente esposte sia la storia dell’archivio e del soggetto produttore, sia i criteri utilizzati per il riordino; dalla struttura dell’archivio; e dalla descrizione delle unità archivistiche. Inoltre è corredato di una legenda delle sigle, dell’indice dei nomi e dell’indice dei toponimi. Come per la schedatura, anche per il riordino e la stampa dell’inventario è stata utilizzata la piattaforma open source “Archiui” messa a disposizione dal Centro di studi storici Gaetano Salvemini”.