Lettera con busta inviata all'amico Balestreri su carta intestata del Tribunale Regionale di Tripoli, indirizzata a via S. Quintino, 34/ Torino. Giuseppe sta per andare a Tarhuna e si sente solo nelle difficoltà della vita: diciotto ore a cavallo con tanto di bivacco a mezza strada con il suo sacco da montagna, con gli abiti sucaini. Fa poi considerazioni sull'arruolamento, sui genitori, su Eugenio che gli manda notizie da Roma, sui comizi a favore della guerra che verranno "tollerati" dal governo ma saranno l'esca per accendere gli animi.
Note
Pubblicata in: Giuseppe ed Eugenio Garrone, Lettere e diari di guerra 1914-1918. Illusioni e amarezze di una generazione nell’eroica esperienza di due “figli del Risorgimento”, a cura di Virginia e Alessandro Galante Garrone, Garzanti, Milano 1974, n.48; Cento (e una) lettere dal fronte, a cura di Roberto Orlando, con introduzione storica di Paolo Borgna, Paola Caramella Editrice, Torino 2016, n.8