Lettera relativa al periodo libico sulla soddisfazione avuta da Giuseppe di essere riuscito, nonostante l'aspetto giovanile, a creare un accordo tra le tribù dell'interno per il raccolto dell'orzo e per i confini. Inoltre commenta l'impossibilità che questa colonia possa diventare un giorno ricca e fertile come lo era al tempo dei romani. Descrive il viaggio, gli insetti giganti, la corsa in autocarro con cavalieri arabi come scorta con i loro costumi sgargianti, e il divieto di far sapere del suo incarico ai giornali di Vercelli.