Lettera scritta dalla zona di guerra dove Eugenio descrive Giuseppe come dominatore di queste montagne e dei suoi uomini selvaggi, "tutto scatti e nervi"; parla dell'incontro avvenuto il giorno prima e della partenza subitanea per una postazione altissima sul Montasio, dove ci sono solo aquile e neve. Eugenio è subalterno di Pinotto (Giuseppe). Soffrono entrambi per la situazione di Giuseppe che è stato ripreso ingiustamente per qualcosa ma che non può far domanda per andarsene perché sarebbe accusato di insubordinazione.
Note
Pubblicata in: Ascensione Eroica. Lettere di guerra dei Fratelli Giuseppe ed Eugenio Garrone, volontari alpini, raccolte e ordinate da Luigi Galante, Gallardi e Ugo, Vercelli 1919, p. 254 ; Ascensione Eroica. Lettere di guerra dei Fratelli Giuseppe ed Eugenio Garrone, volontari alpini, raccolte e ordinate da Luigi Galante, Fratelli Treves, Milano 1919, p. 229; Giuseppe ed Eugenio Garrone, Lettere e diari di guerra 1914-1918. Illusioni e amarezze di una generazione nell’eroica esperienza di due “figli del Risorgimento”, a cura di Virginia e Alessandro Galante Garrone, Garzanti, Milano 1974, n.520; Cento (e una) lettere dal fronte, a cura di Roberto Orlando, con introduzione storica di Paolo Borgna, Paola Caramella Editrice, Torino 2016, n.57