Fondazione Carlo Donat-Cattin - Polo del '900

Costituzione di una nuova Sezione Dc torinese in Via Avet 2, giugno - luglio 1952

Unità archivistica
  • Segnatura archivistica

    FCDC TO Archivio Carlo Donat-Cattin 143

  • Data

    06/1952 - 07/1952

  • Contenuto

    Richiesta da parte del Comitato promotore, di cui fa parte Donat-Cattin, di una sezione che presenti "caratteristiche che siano peculiarmente aderenti alla mentalità e alle esigenze dei lavoratori" da costituirsi in Via Avet 2 (intitolata poi a Achille Grandi):
    - copia della richiesta alla Segreteria provinciale della Democrazia cristiana, Torino 25 giugno 1952 (incompleta, solo primo foglio);
    - copia di lettera di Donat-Cattin a nome del Comitato promotore alla Segreteria provinciale della Democrazia cristiana, Torino 3 luglio 1952:
    "Ai firmatari della richiesta di costituzione della nuova Sezione, in via Avet 2 - Torino, avendo considerato con attenzione alcune norme statutarie, per rendere più agevole la formazione del Comitato direttivo, vanno aggiunti i seguenti soci: Genisio Michele, Costelli Giuseppe, Rosso Francesco, Marchese Alfonso, Gervino Luigi, Fantino Bruno. Confermiamo l'intenzione di ridurre al minimo indispensabile l'allontanamento di soci da altre sezioni";
    - lettera del segretario provinciale della Dc Ennio Pistoi a Carlo Donat-Cattin, Ilio Giasolli, Tersilio Martinotti, Lauro Morra, Carlo Ramella, Torino 14 luglio 1952: "Il Comitato provinciale ha accolto la loro richiesta di costituire una nuova Sezione in Torino con sede in via Avet 2;
    - telegramma di Ennio Pistoi a Carlo Donat-Cattin, Torino [1952];
    - lettera del segretario della V Sezione "Valentino" Giuseppe Costamagna al segretario provinciale Dc Ennio Pistoi, Torino 19 luglio 1952 (formula auguri in occasione dell'inaugurazione della Sezione lavoratori "Achille Grandi"; carta intestata "Democrazia cristiana. Segreteria provinciale - Torino");
    minuta di lettera di Donat-Cattin "agli amici Accatino, Alisio, Curti, Fantino, Genisio..." e altri in cui si scaglia contro le voci che insinuano che lui voglia trasformare l'iniziativa in una piattaforma elettorale (manoscritto, s.d.).


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