Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino

Archivio Enrico Pascal

Subfondo
  • Descrizione

    Il Margine è stato protagonista attivo della chiusura dell’ospedale psichiatrico di Collegno e tuttora custodisce la memoria di quel passaggio storico.
    Dal 2022 la cooperativa ha messo a disposizione di tutti una straordinaria raccolta di documenti storici: l’Archivio Enrico Pascal.
    Pascal è il medico che ha dato inizio alla stagione della contestazione e delle riforme al manicomio di Collegno. Psichiatra di impostazione fenomenologica, insieme a un piccolo gruppo di infermieri e a un’assistente sociale nel 1968 crea la prima comunità terapeutica, al reparto 12, uno dei più difficili e violenti. Seguendo l’esempio di Basaglia a Gorizia, dà la parola ai ricoverati per restituire salute, libertà, dignità di cittadini e di persone. L’équipe di Pascal abbatte le inferriate, abolisce le contenzioni fisiche, organizza uscite individuali e di gruppo, ma soprattutto istituisce le assemblee di reparto, in cui gli internati possono parlare, raccontare il dramma della loro esistenza quotidiana. 
    «L’esperienza di Pascal è esemplare e simbolica perché dimostra nei fatti che si può curare la sofferenza mentale in modo non istituzionale, restituendo ai pazienti dignità, diritti e responsabilità, e perché ricorda quanto siano decisivi, accanto a quelli personali, i fattori culturali, sociali e politici».
    Non è un caso che tutto cominci nel 1968: nel clima di quegli anni la spinta all’innovazione viene sostenuta all’esterno dal movimento studentesco, da una componente illuminata dei sindacati, dalle forze politiche progressiste. Dal 1969 le assemblee saranno estese a tutti i reparti dell’ospedale, le autorità sanitarie e politiche, con una repentina inversione di marcia, cominceranno a progettare il superamento del manicomio, in direzione di un’assistenza territoriale.
    Due anni dopo, nel 1971 (lo stesso anno in cui Basaglia approda a Trieste) Pascal fonda il Centro di salute mentale di Settimo Torinese, uno dei primi d’Italia, con il medesimo gruppo di lavoro. Nel 1976 apre la prima comunità alloggio esterna, per donne uscite dall’ospedale, nel 1979 un centro crisi residenziale sul territorio; negli anni successivi, sempre a Settimo, teorizza e mette in pratica la cura dei pazienti nei loro luoghi di vita, secondo un modello di “comunità terapeutica diffusa”.
    La cooperativa Il Margine ha avuto l’opportunità di ricevere l’eredità di Enrico Pascal direttamente dalle sue mani, cercando di metterla a frutto in quelle che sono oggi le comunità residenziali, i progetti di sostegno all’abitare, i progetti sui territori.
    Una specifica modalità di raccogliere l’eredità dei suoi insegnamenti e della sua esperienza è stata la scelta di implementare i programmi formativi con un percorso specifico di accreditamento proposto dal Progetto Visiting Dtc che si propone di creare sul territorio nazionale una rete di comunità terapeutiche democratiche e di promuovere lo scambio circolare di buone pratiche, esperienze e procedure mantenendo il focus sugli aspetti metodologici e sulla qualità dei servizi offerti.
    Il punto di partenza è la centralità del punto di vista del paziente che, coinvolto nel confronto con gli operatori, gli altri pazienti, i familiari, i Csm, i servizi sui territori, è chiamato in prima persona a valorizzare le buone pratiche e a proporre soluzioni per superare le criticità del vivere quotidiano attraverso gruppi di formazione, visite reciproche dei servizi residenziali e audit di controllo.

    L’Archivio di Enrico Pascal comprende verbali, relazioni di servizio, lettere, fotografie, registrazioni audio e video originali di quel periodo: materiale in gran parte inedito o dimenticato che Pascal ha deciso di affidare a un gruppo di lavoro della cooperativa per diffonderlo e mantenerne vivo il messaggio per le nuove generazioni di operatori e pazienti.
    Ore di registrazioni audio delle assemblee interne, tenute a Collegno nel 1969, sono forse la gemma più preziosa della raccolta: danno la possibilità di sentire, come in diretta, le voci del manicomio che cambia; ascoltare, quasi fossimo presenti, le parole di pazienti, infermieri e medici, familiari, per la prima volta impegnati in libere discussioni collettive.
    Consultare l’Archivio Pascal oggi non ha solo un interesse storico; ciascuno può trarne materiale di riflessione, per comprendere il presente dell’assistenza psichiatrica italiana, con le sue luci (il manicomio, come lo ha conosciuto e combattuto Enrico Pascal, non esiste più) e le tante ombre, dentro le quali sembrano annidarsi, in maniera neanche troppo nascosta, meccanismi molto simili a quelli di allora, che tendono a riprodursi in forme diverse. Per questo «ci sembra così importante riascoltare, oggi, la voce di chi ha avuto il coraggio di pensare l’impensabile e di metterlo in pratica, con straordinaria competenza, abilità strategica e la serena determinazione dei giusti».


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