Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino - Polo del '900

Lettera di Mario Montagnana a "Carissimi" [Giorgina e Enzo Arian], Marsiglia 7 ottobre 1940

Documento
  • Segnatura archivistica

    2

  • Data

    7 ottobre 1940

  • Contenuto

    Scrive da Marsiglia dove si trova in libertà sorvegliata, dove crede che resterà ancora a lungo. Oltre al visto per partire occorre avere: il visto di uscita dalla Francia (per italiani e tedeschi fanno enormi difficoltà); il visto del Portogallo; il visto di transito dalla Spagna, che non danno agli italiani se non con l’autorizzazione del Consolato fascista, questo si può superare andando in aereo fino a Casablanca e in battello da Casablanca a Lisbona; il denaro per tutto questo.
    La prospettiva migliore è imbarcarsi su una delle navi che arriveranno dal Messico per trasportare gli ex combattenti spagnoli ma la realizzazione pratica di questo progetto è ancora in alto mare. Non c’è ancora nessuna previsione per i visti di Anna Maria e Franco. Spiega i suoi programmi immediati per la realizzazione dei quali occorre molto denaro, per questo chiede il loro aiuto insieme al concorso di familiari e amici. È poco avvezzo a chiedere aiuto per cui gli è costato farlo, ma si vince per due ragioni: l’affetto commovente e la solidarietà che loro gli hanno dimostrato sinora; e la convinzione che “sia suo dovere assoluto, per garantire la sua sicurezza personale, il fare di tutto per lasciare il campo, poiché finché siamo lì possono, ad ogni istante, prenderci e portarci dove vogliono. Quando si è fuori, liberi dei propri movimenti, la cosa è differente. Ed è per questa ragione che, in caso estremo, sarei disposto anche ad emigrare da solo, lasciando qui ciò che, tra le persone, ho di più caro al mondo”.
    Manoscritto su bifoglio; lingua: italiano.


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