Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino - Polo del '900
Lettera di Mario Montagnana a “Carissimi” [Giorgina e Enzo Arian], Mexico D.F. 5 settembre 1941
Documento
Segnatura archivistica
9
Data
5 settembre 1941
Contenuto
Hanno ricevuto la loro lettera del 28 [agosto]. Scambi di notizie loro e su Pucci (Franco). Alla loro idea di trasferirsi in Messico si sente di sconsigliarli per la lunghezza e difficoltà della procedura, per i costi e per l’impossibilità di trovare lavoro; “Ma io spero proprio che nel ’42, al più tardi nel ’43 (ma io credo nel 42) noi potremo tornare”. Consiglia una bibliografia di testi fondamentali; “Personalmente penso che un nostro operaio può anche essere utile con delle conoscenze teoriche limitate. Le sue origini e la sua esperienza - nella fabbrica, nel sindacato, nelle lotte – possono supplire, in parte (soltanto in parte) alla preparazione ideologica, Ma il nostro intellettuale ha il dovere assoluto di studiare profondamente la nostra dottrina. Se non ha una profonda cultura, cosa potrà dare agli operai, al movimento? L’entusiasmo? È qualcosa, ma è poco. E se non è accompagnato da conoscenze teoriche profonde, anche l’entusiasmo corre il rischio di essere passeggero”. Anche in Messico fra il gruppo di intellettuali la vita è ristretta e passiva, molte chiacchiere, qualche articolo… “In quanto a italiani antifascisti vi è Frola, l’ex deputato socialista, figlio dell’ex sindaco di Torino; Carlo Contreras e la sua compagna. E niente altro. Cioè vi sono ancora due medici ebrei di Torino: un Segre, cugino di Pitigrilli e un suo parente di cui non ricordo il nome. Non li conosco ancora e non sono interessanti, mi dicono. ‘Antifascisti’ solo perché e da quando Mussolini è antisemita. Frola è un buon tipo, in complesso e, ora, non vi sono con lui delle divergenze che ci impediscano di collaborare. Lo abbiamo visto alcune volte. Carlo Contreras – che non si chiama così [Vittorio Vidali] – è il fondatore e il capo politico del famoso e glorioso Quinto Reggimento di Spagna (egli si trovava là, il 18 luglio 1936, per conto degli amici di Palmiro). Io lo conosco dal 1921. È qui da due anni. Un tipo magnifico, pieno di vita e di energia. Ed è anche lui disoccupato, furiosi dover stare con le mani in mano, in momenti come questi”. In calce saluti di Anna Maria. Manoscritto; fragilità della carta; lacerazioni (cn pezzi di carta adesiva sul verso).