Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino - Polo del '900
Lettera di Mario e Anna Maria Montagnana a "Carissimi" [Giorgina e Enzo Arian] in viaggio per la Bolivia, 27 giugno 1939
Documento
Segnatura archivistica
002
Data
27 giugno 1939
Contenuto
Dattiloscritto; in calce saluti manoscritti di Anna Maria.
Testo:
Carissimi,
sono molto lieto che siate via dall’Italia, e uniti.
Conoscete la canzonetta francese: "Quand on s’aime bien tous les deux"...?
La mia tesi è sempre stata questa: "Trovare l’"anima gemella", e, quando si è trovata, non perdere troppo tempo prima di unirsi ad essa". Qualunque cosa accada "c’est toujours ça de gagné". Noi, per esempio, che abbiamo festeggiato proprio ieri il 15° anniversario della nostra unione, pensiamo che oramai, succeda quel che succeda, il bilancio della vita (almeno da questo punto di vista) è positivo...
La mia più grande preoccupazione, per quanto vi riguarda, è il paese dove vi recate. A me risulta che il governo è tutt’altro che ottimo. È vero? Vi siete informati? Vi consiglio di farlo, se ancora non lo avete fatto con tutta l’attenzione necessaria, e, se del caso, fare il possibile per mettere la prora verso altri lidi.
Tranquillizzateci, in proposito, al più presto; anche perché io sappia regolarmi, nello scrivervi e, soprattutto, per poter rispondere alle vostre domande.
Certo, l’esilio è duro, in generale, e ancora più, come dice giustamente Arian, il “secondo” esilio. Noi lo abbiamo provato un po’, questo, quando ci hanno cacciato di qui ed abbiamo dovuto andare nel Belgio. Ma in fondo si, trattava di poche centinaia di chilometri. Ma quando si è giovani, sani, intelligenti e, insisto, si è in due e ci si vuol bene, si ha più del minimo necessario per essere felici. Occorre, però - e, starei per dire, in primo luogo, per essere felici - avere fiducia nell’avvenire e, in noi stessi, vedo che a voi questa fiducia non manca. E avete ben ragione: non manca nemmeno a me che pure ho tanti anni più di voi!
Vi raccomando, appena giunti a La Paz, di scriverci subito, e a lungo... possibilmente. Anch’io vi risponderò a lungo, alla condizione che voi mi confermiate che posso farlo senza preoccupazioni.
Un forte abbraccio e tanti tanti tanti auguri, con la viva speranza che la nostra separazione non debba essere troppo lunga.
27.6.1939
Mario
parte manoscritta:
Carissimi
la vostra lettera ci ha tutti un po’ commossi perché purtroppo sappiamo che l’emigrazione è una cosa assai
dura. Ma, d’altra parte, essere fuori dal fascismo ripaga anche di molte noie e preoccupazioni.
Proprio oggi mi hanno detto che il paese dove andate non è cattivo come noi temevamo.
Mandateci a dire se avete subito potuto installarvi e se avete trovato del lavoro.
Da noi sempre solita vita. La nostra impressione è che non andrà per molto tempo così, e la [il testo continua sul lato sinistro] nostra fiducia nell’avvenire è molto grande.
Arrivederci, quindi, un giorno o l’altro.
Tanti carissimi saluti da Anna Maria