Montagnana, Rita; <6 gennaio 1895 – 18 luglio 1979>
Data di esistenza
Data di nascita : 6 Gennaio 1895
Data di morte: 17 Luglio 1979
Luogo di nascita
Torino
Luogo di morte
Torino
Biografia
Nasce da Moise e da Consolina Segre, quartogenita di 7 tra fratelli e sorelle. La famiglia, benestante e di sentimenti socialisti, risiedeva in Borgo San Paolo a Torino. Un importante ruolo nel movimento operaio ebbe il fratello di Rita, Mario Montagnana.
A 14 anni Rita fu avviata come sarta nell'atélier "Sacerdote".
"Partecipò attivamente alle agitazioni e scioperi del 1909-1911 e si iscrisse alla lega di mestiere che faceva capo alla Camera del lavoro".......
"Nel 1914 entrò nel circolo socialista sanpaolino <> divenendone segretaria. E' da sottolineare il duplice carattere, da un lato operaio, dall'altro femminile, dell'impegno politico giovanile di Rita Montagnana, in quanto formerà una matrice costante di orientamento di tutta la sua futura esperienza pubblica.
Gli anni della guerra e del primo dopoguerra a Torino furono contrassegnati da aspre lotte sociali. Durante le agitazioni contro il caroviveri del 1917 Rita, che nel frattempo aveva lasciato il lavoro in sartoria per impiegarsi prima presso la Banca Commerciale Italiana, quindi nell'Alleanza Cooperativa Torinese, si distinse nel lavoro organizzativo e di propaganda, coerentemente con la collocazione di sinistra che era venuta assumendo nelle file socialiste torinesi. Condivise l'indirizzo politico di <> deciso dalla Conferenza di Zimmerwald (1915) dai socialisti internazionalisti rivoluzionari."........
"Eletta nel comitato femminile regionale e nella commissione elettorale della sezione socialista torinese, entrò in contatto con gli altri socialisti - in particolare Antonio Gramsci e Umberto Terracini - da cui si sarebbe originato, dopo la rivoluzione russa, il nucleo fondatore de <> e della frazione comunista piemontese di cui fece parte."......
"Nel gennaio 1921 aderì - con altre donne socialiste piemontesi come Teresa Noce, Camilla Ravera, Rina Picolato - all'iniziativa di scissione dal Partito socialista italiano che, durante il congresso di Livorno, portò alla fondazione del Partito comunista d'Italia. Pochi mesi dopo fu inserita nella delegazione inviata a Mosca per partecipare alla II Conferenza femminile e al III Congresso della Terza Internazionale."......
"La nascita del partito comunista coincise con l'avvio di attività semiclandestine nell'atmosfera di violenza politica che contrassegnò l'avvento al potere del fascismo. Rita Montagnana si specializzò nell'organizzazione dei collegamenti cospirativi, diventando come Teresa Noce un <>, come allora si chiamavano le militanti comuniste che trasportavano materiali politici <>. Dopo alcuni mesi trascorsi tra la fine del 1921 e il 1922 a Roma per curare la stampa femminile del partito, contribuendo a fondare <>, ritornò a Torino con la redazione del periodico di cui facevano parte anche la Ravera e la Picolato. Nel contesto dell'attività cospirativa avvenne l'incontro con Togliatti, di cui divenne fedele conpagna d'affetti e nel 1924 sposa con rito civile. Il matrimonio con Togliatti costituì il fatto determinante per il futuro politico di Rita, in quanto da quel momento divenne predominante l'affidamento a <> (questo il suo nome nella clandestinità) di compiti che riguardavano la protezione dell'attività clandestina del marito e il suo collegamento con Gramsci e il gruppo dirigente del partito. Nel 1926 lo seguì, con il figlio Aldo, a Mosca iniziando il lunghissimo periodo dell'esilio che la portò successivamente a Parigi, presso il Centro estero del Pcd'I, dove si occupò della segreteria del partito e della redazione dell'organo teorico <>.
Giancarlo Pajetta ha lasciato ne <> un ritratto della <> di quegli anni difficili: << La compagna di Togliatti, una donna precisa nel suo lavoro presso la segreteria e nel rispetto di ogni regola cospirativa. Il suo zelo era quello della sanpaolina: per lei la vita di partito si confondeva con una disciplina un pò clericale e i documenti, fossero l'ultima circolare dell'Ufficio politico o una risoluzione del congresso del Comintern, non ammettevano obiezioni o discussioni.>>
Con Togliatti nella guerra civile in Spagna (1937-1939), poi a Mosca al suo fianco nell'organizzazione delle trasmissioni in lingua italiana durante la seconda guerra mondiale, rientrò infine con lui a Napoli nel 1944. Durante la Resistenza e nel secondo dopoguerra il suo ruolo di funzionario e dirigente comunista fu orientato verso il lavoro giornalistico e di massa, in particolare attraverso il periodico <> e l'Unione Donne Italiane (Udi), che contribuì a fondare.
Nel 1946 fu eletta all'Assemblea costituente nel collegio di Bologna ottenendo il maggior numero di preferenze, ma non vi svolse nessun ruolo particolare, rimanendo piuttosto legata al lavoro di partito e nell'Udi."......
"Membro della direzione del partito, rimase fedele al ruolo dell'Unione sovietica come paese guida del comunismo mondiale e dedicò molte energie a farne conoscere in Italia le conquise sociali."........
"Eletta al Senato nel 1948, si occupò prevalentemente dei problemi legati alla condizione operaia e femminile."........
"Dopo la separazione con Togliatti, avvenuta tra il 1946 e il 1947, rientrò a Torino rinvigorendo i legami con l'amato Borgo San Paolo e mantenendo una fitta rete di rapporti con militanti e sezioni comuniste in tutta Italia."
[Stralci dalla biografia scritta da Corrado Malandrino nel volume "I deputati piemontesi all'Assemblea Costituente", a cura di Caterina Simiand, Franco Angeli, Milano 1999, pp. 339-343]
Tra il 1949 e il 1950, e forse anche per gli anni successivi, collaborò con la Commissione femminile del Comitato regionale piemontese del Pci, per la quale coordinò un'inchiesta sulle condizioni delle donne lavoratrici in Piemonte che coinvolse le federazioni provinciali del Pci, l'Udi e le camere del lavoro. L'inchiesta non pervenne alla sua conclusione, come si legge nella lettera che Rita Montagnana inviò al fratello Mario (Roma, 26 marzo 1954, in questo fondo serie 7, fasc. 7 (busta 24).
Nelle elezioni politiche del 1953, si presentò candidata nel collegio senatoriale di Biella senza essere rieletta.