Fondazione Carlo Donat-Cattin - Polo del '900

La spinta dell'autunno - Cinque milioni di lavoratori, 1969 - 1971

Audiovisivo
  • Soggetto conservatore

    Fondazione Carlo Donat-Cattin, Torino

  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Cronologia* specifica (DTS)
    • Tipo principale
    • Definizione cronologica 1969 - 1971
    • Datazione * 1969 - 1971

  • Consistenza fisica

    • Consistenza 2
    • Consistenza specifica rulli di pellicola 16mm

  • Descrizione

    Presenti in studio: Piero Ottone (conduttore), Giorgio Pecorini (autore del programma), Piero Boni (segretario confederale CGIL), Pierre Carniti (segretario FIM CISL), Franco Mattei (direttore generale Confindustria), Piero Mecucci (direttore generale Intersind) e Rosario Toscani (vicesegretario Confindustria).

    Le immagini di repertorio tracciano il quadro generale in cui nel 1969 si sviluppa la stagione di lotte dette Autunno caldo. In autunno erano in scadenza circa cinquanta contratti collettivi che regolavano i rapporti di lavoro di cinque milioni di lavoratori tra impiegati, operai e braccianti agricoli con 45.000 aziende dei settori chiave dell'economia italiana. In studio Piero Ottone e Giorgio Pecorini propongono una riflessione a un anno di distanza con alcuni dei protagonisti (La spinta dell'autunno doveva andare in onda nel 1970, per maggiori informazioni si veda la scheda generale della trasmissione).
    Ottone chiede a Piero Boni se non era nelle intenzioni del sindacato destabilizzare l'intero sistema economico del paese come pensa gran parte dell'opinione pubblica. Boni risponde che le loro rivendicazioni erano circoscritte all'ambito sindacale e che a rendere "caldo" l'autunno è stato il fronte degli imprenditori delle aziende pubbliche e private che hanno spostato il discorso su prove di forza come le sospensioni alla FIAT e la contrattazione articolata. I rappresentanti di Confindustria e Intersind si difendono accusando a loro volta i sindacati di voler destabilizzare gli equilibri economici del paese.
    Le immagini di repertorio mostrano diversi incontri al Ministero del lavoro nel corso dei quali pesa l'incertezza sulla posizione che prenderà il ministro del Lavoro Donat-Cattin nelle trattative. Dopo aver sentito separatamente sia i rappresentanti delle aziende che dei sindacati, in una riunione con entrambi, il ministro dichiara i suoi obbiettivi: aumentare le paghe per aumentare i consumi, ridurre gli orari di lavoro e gli straordinari per creare nuova occupazione, riconoscere uguale trattamento a operai e impiegati per eliminare le divisioni classiste, dare più potere ai lavoratori per una maggiore democrazia dentro le aziende.
    In studio continua il confronto tra gli ospiti, secondo i rappresentanti di Confindustria i sindacati hanno portato all'interno della contrattazione problemi nazionali più ampi come la migrazione interna, il problema della casa, dei trasporti e delle scuole che non avrebbero dovuto influenzare le trattative.
    Nelle immagini di repertorio Bruno Trentin entra alla FAMC di Roma scortato dai membri della commissione interna e dagli operai: fino a quando non verrà cambiato il contratto la sua azione è illegale ed è considerata violazione di domicilio. Trentin parla davanti ad operai e impiegati per la prima volta a nome di tutti e tre i sindacati. Al Ministero del lavoro Angelo Costa (nel 1969 presidente di Confindustria) esprime disappunto per la scelta di Donat-Cattin di mettere da parte la contrattazione articolata.

    Durata: 80'04''
    Formato originale: 16mm
    bianco e nero, sonoro

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