Fondazione Carlo Donat-Cattin - Polo del '900

La spinta dell'autunno - Il cittadino in fabbrica, 1969 - 1971

Audiovisivo
  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Cronologia* specifica (DTS)
    • Tipo principale
    • Definizione cronologica 1969 - 1971
    • Datazione * 1969 - 1971

  • Consistenza fisica

    • Consistenza 2
    • Consistenza specifica rulli di pellicola 16mm

  • Descrizione

    Presenti in studio: Piero Ottone (conduttore), Giorgio Pecorini (autore del programma), Giorgio Benvenuto (segretario UILM), Aldo Baro (Unione Industriale Torino), Gino Giugni (capo ufficio legislativo Ministero del lavoro), Giuseppe Glisenti (presidente Intersind), Luigi Macario (segretario generale CISL), Umberto Ramaccini (Associazione Industriale Lombarda), Rosario Toscani (vicesegretario Confindustria), Gian Battista Trespidi (Filcea – CGIL).

    La puntata è dedicata alle vertenze dei metalmeccanici e al rinnovo del loro contratto considerato centrale per l'influenza che avrà su quelli delle altre categorie. La prima vertenza che viene mostrata è quella alla Pirelli (Milano) dove le proteste degli operai in seguito a una serie di licenziamenti si sono fatte particolarmente violente e sono sfociate in occupazioni e scioperi ad oltranza. In studio Ramaccini sostiene che in quel caso sono stati superati gli accordi aziendali presi in precedenza sia dal punto di vista economico che da quello delle rivendicazioni dei lavoratori. Un'altra serie di filmati mostra una situazione analoga alla FIAT, anche qui le forme di lotta degli operai si sono inasprite nel corso dell'autunno introducendo la pratica dello sciopero articolato. Il clima in FIAT è particolarmente teso anche per una serie di fattori sociali legati alla vita degli operai che contribuiscono ad inasprire il loro atteggiamento: molti vengono dalle zone più povere d'Italia e vivono isolati in una città che non conoscono e in condizioni inumane. La sospensione di più di duecento operai, criticate dal Ministro del lavoro, sono un ulteriore fattore di tensione e bloccano le trattative al Ministero: in solidarietà ai loro colleghi i metalmeccanici di molte città d'Italia danno come mandato ai rappresentati sindacali quello di non accettare nessuna discussione sul rinnovo del contratto se la FIAT non ritirerà le sospensioni. Naturalmente in studio le posizioni sono contrapposte: Glisenti e Toscani sono critici nei confronti dei sindacati e sulla loro capacità di controllare gli operai, parlano di un'escalation nelle forme di lotta perché ogni volta dovranno esserne inventate di più dure per superare il livello precedente. Benvenuto risponde che gli scioperi non devono essere tranquilli e che lo sciopero articolato è servito agli operai per le loro rivendicazioni ma anche al sindacato per entrare finalmente in fabbrica e incontrarli direttamente. Trespidi sostiene che in quelle manifestazioni si esprime il diritto di sciopero dei lavoratori che adottano i mezzi che hanno e che individuano come efficaci per raggiungere i loro obiettivi e non quelli che piacciono agli industriali. Macario parla dell'autoritarismo del vecchio ordine e dice che l'autunno caldo ha fatto entrare nelle fabbriche la Costituzione italiana mentre i rappresentanti di Intersind e Confindustria non pensano che l'organizzazione della fabbrica sia espressione di autoritarismo. Le immagini di repertorio del 18 novembre girate al Ministero del lavoro ci mostrano gli incontri tra Donat-Cattin, il presidente della FIAT Gianni Agnelli e i tre segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Macario, Benvenuto e Trentin. Per poter andare avanti con le trattative sul rinnovo del contratto è fondamentale risolvere il problema delle sospensioni. Pecorini chiede a Benvenuto perché hanno fatto delle sospensioni FIAT, caso circoscritto, una pregiudiziale per il contratto nazionale. Benvenuto risponde che le sospensioni sono avvenute dopo il superamento della contrattazione articolata e le vede come provocazione. La situazione non riguardava solo la FIAT ma in generale i lavoratori metalmeccanici, perché se si permettere ad una azienda di fare distinzioni tra lavoratori “buoni” e “cattivi” si creano spaccature quando il fronte deve essere invece unitario. Le immagini di repertorio mostrano Emilio Pugno al Palazzetto dello sport di Torino che annuncia il ritiro delle sospensioni. In studio, nella parte conclusiva della puntata si parla dello Statuto dei lavoratori. Viene chiesto a Macario se lo trova adeguato e la sua risposta è affermativa mentre per i rappresentanti delle aziende pubbliche e private deve essere reso più aderente alle esigenze aziendali.

    Durata: 86'16''
    Formato originale: 16mm
    bianco e nero, sonoro

  • Sito web


Per informazioni e consultazione scrivere a:

archivio.biblioteca@polodel900.it