Teresa Cirio nome partigiano “Roberto” viene intervistata da Giorgina Levi sulla figura di Rita Montagnana
Teresa Cirio ricorda di aver incontrato per la prima volta Rita Montagnana nel maggio del 1945, in una grande festa per il ritorno a Torino di Togliatti: la rivede, serena e tranquilla, salutare con familiarità tutte le compagne di Borgo San Paolo. Ricorda le riunioni accese e controverse per la formazione della consulta regionale femminile, progetto sulle prime osteggiato dalle altre compagne e fortemente sostenuto da Rita Montagnana e i suoi rapporti al congresso dell’UDI (1947-1948) e in Senato sulle mondine, in occasione della grande lotta contro gli agrari. In quel periodo Teresa Cirio era responsabile provinciale del settore femminile e partecipò con lei alla visita a diverse fabbriche torinesi. In particolare, ripercorre le fasi e l’atmosfera della loro visita alla Fiat, il comizio all’interno della fabbrica e l’incontro franco con Vittorio Valletta cui rimproverò il deplorevole trattamento degli operai. Si sofferma sulla visita alla fabbrica dell’Alluminio (tra Borgodora e via Cigna) e l’interpellanza alla Camera di Rita Montagnana che ne derivò; il sopralluogo alla Grandi Motori, dove le donne che, durante la guerra avevano in tutto e per tutto sostituito gli uomini, allora erano addette solo a lavori dequalificati. Ricorda poi una festa dell’8 marzo in fabbrica, il pranzo comune con le operaie in mensa e il successivo comizio. Memorabile fu poi la costituzione del Comitato che promosse una grande inchiesta sulla condizione della donna nelle fabbriche, attraverso la compilazione di questionari nei singoli stabilimenti. Al comitato parteciparono, oltre a Rita Montagnana, anche Ada Gobetti e la Massucco Costa. I risultati vennero presentati ad una conferenza cittadina a Palazzo Madama cui partecipò anche Giuseppe Di Vittorio e furono citati negli atti del VII congresso del PCI. Teresa Cirio passa poi a raccontare del metodo di lavoro seguito da Rita Montagnana, con le periodiche riunioni regionali e la creazione di quadri femminili di partito, la riorganizzazione dell’UDI e della Commissione femminile. Favorì l’ingresso di delegate nelle commissioni interne di fabbrica (la Sforzini alla Riv, la Casetti alla Borgognan), un convegno delle elette e la conferenza nazionale delle sartine. L’intervista termina con una lunga digressione sul carattere di Rita Montagnana e sul rapporto con le altre donne del partito.