Acquattati sulle colline, tra la fanga delle rive o immersi nella neve montana. Ragazzi di campagna, alcuni poco più che bambini, che un giorno hanno deciso che quelle colline e quelle montagne erano loro, non dei fascisti, non dei tedeschi.
Di storie sulla Resistenza e sulla Guerra in Italia ce ne sono a migliaia e si corre il rischio di perdersi i pezzi tra le numerose testimonianze del tempo dei partigiani. Per questo nel 2023 la Regione Piemonte ha promosso l’istituzione di una Rete integrata dei luoghi della Resistenza e della guerra, coordinata dal Polo del ‘900, per valorizzare e diffondere la memoria e il patrimonio immateriale di alcuni dei luoghi più significativi legati alla seconda Guerra Mondiale e alla Resistenza in Piemonte.
Per favorire la condivisione e la conoscenza di questi patrimoni e queste storie, si è deciso di utilizzare anche modalità digitali con intento divulgativo.
Il 28 marzo 2023 presso il Consiglio Regionale del Piemonte è stato firmato il protocollo d’intesa tra il Consiglio stesso, la Giunta, la Fondazione Polo del ‘900 e i primi 4 Luoghi della Memoria (Benedicta, Fondotoce, Colle del Lys e Paraloup) già legati alla Regione da leggi istitutive, convenzioni o protocolli pluriennali; il protocollo è aperto all’adesione di altre istituzioni culturali e le relative attività comuni saranno coordinato da una Cabina di regia operante presso il Polo del ‘900.
La rete è stata anche riconosciuta dal Consiglio d’Europa con riferimento alla Convenzione europea di Faro 2005 ed inserita come realtà interregionale di comunità patrimoniali “Memorie della Guerra” nel portale nazionale Faro Italia Platform, anche attraverso una serie di mostre dedicate anche alla Resistenza. Questo progetto partecipa inoltre al portale europeo transfrontaliero Atlas Alpi latine, realizzato dal progetto Alcotra PITEM PaCE.
La rete territoriale è costituita dai seguenti soggetti firmatari che aderiscono al Protocollo:
Nel 2025 hanno aderito:
Il 7 aprile 1944 le forze nazifasciste circondarono la Benedicta, convento benedettino e rifugio partigiano, in località Capanne di Marcarolo nelle zone dell’Alto Monferrato. 154 partigiani vennero fucilati e altri 190 furono deportati presso il KL di Mauthausen e solo 35 fecero ritorno a casa.
L’associazione Memoria della Benedicta si occupa di ricordare questo tragico avvenimento.
Alpino in Russia, soldato in Francia e partigiano nella borgata alpina della Provincia di Cuneo di Paraloup, Nuto Revelli è uno dei simboli per eccellenza della Resistenza italiana.
Come il personaggio da cui prende il nome, La Fondazione Nuto Revelli si impegna a mantenere vivi gli ideali della Resistenza e a condividerli nel tempo.
Il 20 giugno 1944, quarantatré partigiani, arrestati nei giorni precedenti durante le operazioni di rastrellamento in Val Grande, vengono fucilati a Fondotoce. Questo eccidio, unitamente alle altre azioni compiute dalle squadre nazifasciste, è un evento segnante della storia della Resistenza in Verbania-Cusio-Ossola.
La Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce e il Parco della Memoria nascono con l’intento di ricordare e raccontare la storia dei Partigiani della zona, unendo diverse realtà sotto questo scopo.
Partendo da un monumento eretto per commemorare la battaglia di Colle del Lys, nelle zone di Rubiana, col tempo si sono coinvolti numerosi gruppi partigiani del torinese, arrivando poi a dedicare l’area ai partigiani delle valli di Susa, Sangone, Lanzo e Chisone.
Il Comitato della Resistenza Colle del Lys , nato a Rivoli, si occupa di organizzare manifestazioni e commemorazioni della Resitenza nel torinese e di mantenere viva la memoria e la divulgazione della lotta al Nazifascismo.
A Borgo San Dalmazzo e nelle valli che vi confluiscono è passata tra l’8 settembre 1943 e la Liberazione la storia europea della Shoah, sotto forma di persone le cui vite hanno coinvolto le vite degli abitanti di quei luoghi.
MEMO 4345 si occupa di restituire e commemorare il rapporto che esiste tra Il comune di Borgo San Dalmazzo e la storia della deportazione.
Dalle origini del fascismo e la sua contrapposizione alle iniziative rappresentate dalle società operaie e di Mutuo Soccorso di Alpette fino alla storia della Resistenza locale e delle zone del canavese e delle Valli di Lanzo.
L’Ecomuseo del rame, lavoro e Resistenza di Alpette si occupa di conservare e condividere la storia dei lavoratori del luogo e il loro contributo nella lotta locale al nazifascismo.
La storia della Resistenza nel pinerolese conta numerose storie. L’eccidio di Cumiana è tra i fatti più sanguinari e gravi di quel periodo nero.
Il memorial Cumiana – Centro di documentazione ANPI sulla strage di Cumiana si occupa di tenere viva la memoria del tragico avvenimento per la cittadina fin nei minimi dettagli.
All’inizio del Settembre 1944, un gruppo di reduci partigiani si unisce, lasciando la pianura per costituire una brigata partigiana di montagna tra la val Staffora e la Val Curone. Nome operativo: Brigata “Cornaggia”.
Il memoriale partigiano Brigata “Cornaggia” si occupa di tenere viva la memoria di questo gruppo di Resistenza dell’Oltrepo Pavese.
Un progetto dell’Istituto della Resistenza di Asti per raccontare il rapporto non sempre facile tra la Resistenza e il mondo contadino.
La casa della Memoria di Vinchio e il Museo dell’Aeroporto partigiano “Excelsior” di Vesime raccontano raccontano del rapporto di queste due realtà e della fondamentale rilevanza storica dell’aviazione partigiana.
Teatro della battaglia delle “strette di Pertuso”, che segnò un’importante vittoria strategica partigiana nella storia della liberazione dal nazifascismo, la Val Borbera è tra i luoghi più significativi della Resistenza italiana.
Il Museo della Resistenza e della Vita Sociale in Val Borbera si impegna a mantenere vivo il ricordo di queste battaglie e di portare avanti con la cittadinanza gli ideali dei partigiani.
Creata nel 1944 per unire i partigiani di Ossola, Valtoce e Busto Arsizio, la Divisione Patrioti “Alfredo Di Dio”, ex-ufficiale italiano divenuto partigiano dopo l’armistizio.
Il Museo come casa Museo “Raggruppamento Divisioni Patrioti Alfredo Di Dio” mantiene vivo il ricordo della Resistenza tra l’Ossola e l’Alto Milanese e della brigata partigiana da cui prende il nome.
Realizzato da Filippo Recaneschi