Partito comunista italiano. Federazione provinciale, Torino; <1945 - 1991>
Data di esistenza
Data1945-1991
Luogo e/o periodo di attività (AUTG)
Torino e provincia dal 1945 al 1991
Storia
La federazione si ricostitui nel 1945. Nei primi mesi che seguirono la Liberazione, la Federazione torinese dovette adeguare la propria struttura ai nuovi indirizzi politici e organizzativi, il che comportò il superamento della vecchia organizzazione clandestina. L’attività di ricostruzione del partito avvenne in un clima caotico e irto di difficoltà derivate da più fattori, individuati dalla Commissione di organizzazione nelle seguenti situazioni: il quotidiano e consistente afflusso di nuovi iscritti al partito, impreparati politicamente e da “inquadrare” (dai 16.000 del marzo ’45 ai 66.265 del settembre ’45); la carenza di quadri dirigenti soprattutto nelle organizzazioni di base; la presenza di “una situazione turbolenta, creata da una certa mentalità guerraiola, subentrata fra elementi meno preparati delle Sap”.
Uno dei primi interventi fu la creazione delle 18 sezioni in cui fu suddiviso il territorio cittadino e l’eliminazione dei settori e dei rioni, che nel periodo clandestino fungevano da diaframma a difesa del centro rispetto alla periferia. Nella nuova situazione si poneva invece la necessità di un rapporto diretto del centro federale con una periferia in rapida crescita, senza il sostegno di un sufficiente numero di quadri capaci di dirigerla. In provincia furono costituite 204 sezioni e complessivamente le cellule di strada e di officina furono 433.
La Federazione terminò le sue attività nel 1991, quando si sciolse il Partito comunista italiano e venne costituito il Partito democratico della sinistra (PDS).