Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci di Torino

Fondazione Istituto Piemontese "Antonio Gramsci"

Complesso di fondi
  • CRONOLOGIA* E ALTRE DATAZIONI

    • Cronologia* specifica (DTS)
    • Tipo data di creazione
    • Definizione cronologica Anno di fondazione 1974

  • Descrizione

    La Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci nasce nel 1974 e fin da subito diventa un punto di riferimento importante per la produzione di cultura nella città di Torino; sviluppando così la sua mission (Art. 2 dello Statuto), si pone quindi come punto di incontro e mediazione fra le varie culture di sinistra e come osservatorio privilegiato dello sviluppo socioeconomico della città. Negli ultimi anni la Fondazione si è andata via via specializzando in storia del movimento operaio, associando però questa vocazione (implicita già nel nome che porta) con una sempre crescente attenzione ai temi critici della società contemporanea (lavoro, giovani, flessibilità) e alle nuove tendenze di politica culturale per lo sviluppo locale. Da queste due istanze nasce l'esigenza di esplorare nuove strade comunicative e produttive, in collaborazione con Istituzioni e Fondazioni analoghe e soggetti provenienti da ambiti differenti.
    L'attività della Fondazione si concentra su tre fronti: la diffusione di cultura (attraverso seminari, convegni, ricerche, corsi per le scuole, ecc.) la Biblioteca e l'Archivio.
     
    L’archivio
    L'archivio storico della Fondazione Gramsci ha per finalità statutaria la raccolta, la conservazione e la valorizzazione di fondi archivistici riferiti, in via preferenziale, al movimento operaio e democratico torinese.
    Si tratta, nel suo complesso, di una importante concentrazione di materiali sulla storia del movimento operaio e democratico torinese, dal 1879 ad oggi, notevole non soltanto da un punto di vista quantitativo ma anche qualitativo, riuscendo a documentare aspetti e periodi estesi, a volte inediti, di tale storia.
    L’importanza della documentazione è attestata anche dalla notifica di notevole interesse storico rilasciata dalla Soprintendenza archivistica del Piemonte e della Valle d’Aosta.
    Gli oltre 200 fondi archivistici conservati dalla Fondazione Piemontese A. Gramsci ricoprono più di 2000 metri lineari di ripiani; un  patrimonio archivistico riconducibile a differenti  aree tematiche: politica, sindacale, cooperativa e mutualistica, associazionistica e da diversi fondi archivistici personali.
    - Area politica. Comprende in modo predominante gli archivi del Pci (regionale del Piemonte, Federazione di Torino, Federazione giovanile di Torino, zone e sezioni, singoli dirigenti e funzionari): 8 fondi per complessivi 105 metri lineari, per il periodo 1937-1991. Consistenti le serie relative agli organismi direttivi; e ben documentate le attività di intervento sulla realtà politica, economica e sociale; ad esempio, copioso è il materiale prodotto in occasione delle campagne elettorali, e quello relativo ai rapporti con le aziende, alla rappresentanza comunista negli enti locali, a scuola, sanità, previdenza, trasporti e territorio, condizione femminile ecc. L’Archivio storico conserva anche altri fondi politici: Psiup, Pdup, Democrazia proletaria, Psi, Movimento studentesco e altri movimenti.
    - Area sindacale. Comprende gli archivi della Cgil Piemonte, della Camera del lavoro di Torino, dei sindacati di categoria, di alcune strutture e di singoli funzionari. I fondi documentano ampiamente e sul lungo periodo l’attività di contrattazione del rapporto di lavoro, funzione specifica di un sindacato dei lavoratori, seguita poi da quella relativa alla politica economica e sociale soprattutto per gli ultimi quaranta anni; degna di nota, anche se quantitativamente più esigua, la documentazione sulle attività degli organismi dirigenti, e quindi sull’attività di decisione, e largamente rappresentata l’attività relativa ai congressi. Il fondo più consistente è quello della Fiom-Cgil (Federazione impiegati operai metalmeccanici, 106 metri lineari per il periodo 1945-1994), il sindacato di categoria più rilevante nell’area torinese per la presenza della Fiat e del suo indotto. Altri archivi sindacali conservati: Filt-Cgil (Federazione italiana lavoratori dei trasporti, 58 metri lineari per il periodo 1945-2001), Fp-Cgil (Funzione pubblica, costituito da più fondi, complessivamente 35 metri lineari per il periodo 1945-2001), Sindacato nazionale scuola Cgil (42 metri lineari per il periodo 1948-2000), Filcea-Cgil (sindacato dei chimici, 36 metri lineari per gli anni 1927-1999).
    - Area cooperativa e mutualistica. Comprende gli archivi dell’Alleanza cooperativa torinese, la più importante cooperativa di consumo sorta nella nostra città (30 metri lineari per il periodo 1879-1987); due archivi di società di mutuo soccorso (Buttigliera Alta e Cuorgnè, complessivamente 10 metri lineari per il periodo 1878-1975) e infine uno spezzone dell’archivio della Lega provinciale cooperative e mutue per gli anni ‘60-’70 (12 metri lineari).
    - Area associazionistica. Comprende gli archivi dell’UDI - Unione donne italiane provinciale di Torino (9 metri lineari per il periodo 1945-1974) e del Cogidas - Coordinamento genitori per l’iniziativa democratica e antifascista nella scuola (9 metri lineari per il periodo 1969-1989).
    - Fondi personali. Oltre 100 fondi intestati a singole persone che nel loro complesso ricoprono tutto il XX Secolo. Si tratta di archivi di varie dimensioni, dal fondo più completo e consistente - quali ad esempio quello di Diego Novelli, per il periodo in cui è stato sindaco di Torino prima e parlamentare poi, o di Giorgina Arian Levi, consigliera comunale e deputata - a quelli di pochi significativi documenti. Si segnalano, tra i tanti, i fondi di Mario, Franco e Rita Montagnana, Enzo Arian, Mario Giovana, Vito Damico, Lia Corinaldi, Sante Bajardi, Domenico Carpanini, Egidio Sulotto, Mario Giachino, Claudio Napoleoni.
    L'archivio conserva oltre 35.000 fototipi (prevalentemente positivi fotografici), relativi per lo più al movimento operaio e democratico torinese, circa 4000 manifesti politici e sindacali, e una nastroteca contenente più di 1.100 ore di registrazione di riunioni, manifestazioni politiche e sindacali e le testimonianze orali di vari personaggi che a vari livelli hanno militato nei suddetti movimenti. Inoltre sono anche presenti materiali audiovisivi, oltre 800 pezzi (Vhs, Umatic, pellicole cinematografiche, ecc.) per più di 600 ore di registrazione, prodotti per lo più da organizzazioni sindacali e politiche del torinese riguardanti spot propagandistici, trasmissioni su canali televisivi locali, manifestazioni, convegni, ecc.
    I materiali vengono riordinati e inventariati, conservati correttamente e offerti alla libera e pubblica consultazione (salvo le restrizioni previste dalla legge sulla "Privacy", che riguardano una piccola parte dei documenti).
    La fruizione è possibile nella Sala di lettura del Polo del ’900.
    La fruizione dell'archivio è possibile dalla base dati su Collective Access, software open source rilasciato con licenza GNU GPLv3, convenzionato con la Direzione generale degli Archivi del MIBACT e adottato dalla Direzione promozione cultura della Regione Piemonte, in cui sono migrate le precedenti banche dati su Gea - Archivi del Novecento, Guarini Patrimonio culturale e database Access. Il nuovo software, adottato da tutti gli enti del Polo del ’900, permette di descrivere diverse tipologie di oggetti (archivistici, iconografici e museali) con tracciati differenti rispondenti agli standard delle rispettive discipline e di integrare i media in molteplici formati digitali.

  • Sito web


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archivio.biblioteca@polodel900.it