ILSREC

Fondo Cln regionale Liguria

Fondo
  • Consistenza fisica

    • Consistenza 300
    • Tipologia busta/e
    • Consistenza 1656
    • Tipologia fascicolo/i

  • Descrizione

    Il "fondo" Cln Liguria è in realtà un complesso documentario originariamente costituito dai fondi del Cln regionale Liguria, dei Cln provinciali di Savona, La Spezia, Imperia sia del periodo clandestino che di quello successivo alla liberazione, e di numerosissimi Cln periferici e aziendali da essi dipendenti. Più che un fondo, insomma, dovrebbe essere definito un "macrofondo", costituitosi presso la sede dell'Ufficio stralcio del Cln regionale sulla base delle disposizioni "circa gli archivi del Cln"  diramate dall'Ufficio stralcio del Clnai il 31 luglio 1946. Esse prevedevano che i Cln rionali, comunali e aziendali, le cui funzioni avrebbero dovuto cessare immediatamente, trasmettessero i propri archivi ai competenti Cln provinciali. Questi ultimi, operanti come Uffici stralcio, avrebbero dovuto a loro volta curare che il proprio materiale archivistico, insieme a quello dei Cln dipendenti, fosse trasmesso ai rispettivi Cln regionali, in modo che presso ciascuno di essi si formasse un archivio storico che testimoniasse l'intensa attività svolta dai Cln su tutto il territorio della regione e il loro funzionamento interno. Le disposizioni del Clnai furono seguite con particolare cura dall'Ufficio stralcio del Cln regionale ligure, come dimostra il fatto che per la documentazione da esso acquisita venne attuata la separazione, prevista nella circolare del 31 luglio, tra i documenti del periodo clandestino e quelli del periodo successivo alla liberazione. Venne rispettata anche l'avvertenza di ordinare per uffici i documenti del periodo postliberazione. Nel 1947 per iniziativa di Luciano Bolis, allora direttore dell'Ufficio stralcio, furono poste le basi per la costituzione dell'Istituto storico della Resistenza in Liguria, sul modello di quello piemontese. Questa circostanza fu fondamentale per la conservazione dell'archivio del Cln regionale. Il 20 dicembre 1947, infatti, il Consiglio direttivo dell'Istituto, che aveva iniziato a funzionare di fatto l'8 ottobre, fece formale richiesta di devoluzione di tutto il patrimonio archivistico del Cln regionale, ad eccezione delle carte necessarie per definire le pratiche ancora pendenti presso l'Ufficio stralcio. La richiesta venne accolta e pertanto l'Istituto divenne a tutti gli effetti proprietario della documentazione. Successivamente, il 21 gennaio 1948, venne presa la decisione di depositare questo materiale presso l'Archivio di Stato di Genova. Si trattava di una scelta fortemente voluta da Bolis, che fu anche il primo direttore dell'Istituto, per quanto non del tutto condivisa dagli altri membri del direttivo, e che venne motivata da ragioni logistiche: la sede assegnata dal Comune di Genova all'Istituto era infatti troppo piccola per potervi trasferire tutta la documentazione. Di fatto le ragioni che avevano spinto Bolis a suggerire questa soluzione erano anche di altro genere, e presupponevano una stretta collaborazione fra Istituto e Archivio di Stato, che venne poi realizzata solo in parte. Tuttavia essa ebbe il grande vantaggio di evitare che venissero effettuati scarti, per cui il complesso documentario venne trasferito all'Archivio di Stato e conservato nella sua totale integrità, mantenendo anche la documentazione più minuta e quella allora considerata di nessun interesse storico, che altri membri del direttivo avevano invece consigliato di eliminare per cercare di mantenere l'archivio presso la sede. Pertanto si può dire che il complesso documentario del Cln Liguria ci sarebbe pervenuto sostanzialmente integro, se nel 1982 non fosse stato consentito lo stralcio della documentazione del Cln di Imperia, trasferita presso il locale Istituto per la storia della Resistenza. Il deposito dell'archivio del Cln venne revocato nel 2000, quando l'Istituto regionale poté trasferirsi in una sede più ampia.  Dell'archivio venne redatto un inventario nel periodo in cui rimase depositato presso l'Archivio di Stato di Genova, ma non risulta documentato un ulteriore riordinamento. Peraltro la guida ai fondi dell'Istituto curata da Renato Monteleone e Mauro Negri e pubblicata nella Guida sommaria agli archivi degli Istituti di storia della Resistenza, edita dall'Insmli nel 1974, oltre a adottare criteri descrittivi eccessivamente sintetici per questo materiale, esprime il giudizio che esso fosse stato riordinato in modo arbitrario. Nella seconda Guida agli archivi della Resistenza, pubblicata nel 1983 nella collane dell'amministrazione archivistica, l'archivio del Cln venne descritto in modo meno sommario, ma la prima inventariazione analitica risale all'intervento di riordinamento e inventariazione di tutti gli archivi dell'Istituto, che si concluse con la redazione dell'inventario del 1992. Tuttavia nessuno di questi strumenti di ricerca ha messo in luce che esso andava considerato come un archivio di concentrazione, costituito da tanti fondi distinti.  Questa circostanza è invece emersa in tutta evidenza durante l'intervento di descrizione recentemente effettuato per consentire l'inserimento dei dati relativi al patrimonio archivistico dell'archivio nella Guida on line agli archivi della Resistenza. Nel corso di quest'ultimo intervento è stato inoltre possibile verificare come in molti casi la documentazione si presentasse ancora ordinata e condizionata così come indicato negli elenchi di versamento redatti dai vari Cln locali al momento della consegna agli Uffici stralcio provinciali. Soltanto la documentazione dei Cln provinciali e di quello regionale reca tracce di risistemazioni successive, quali ad esempio la sovrapposizione di diverse segnature e il riutilizzo delle camicie dei fascicoli. L'archivio del Cln Liguria si presenta quindi, allo stato attuale, costituito dai seguenti fondi: Cln regionale (che faceva anche le funzioni di Cln provinciale di Genova) del periodo clandestino; Cln provinciale di Savona del periodo clandestino; Cln provinciale di La Spezia del periodo clandestino; Cln regionale del periodo postliberazione; 30 fondi di Cln locali e 48 fondi di Cln aziendali della provincia di Genova; il fondo Partito d'Azione della Liguria; il fondo Comando brigate cittadine Giustizia e Libertà, presumibilmente inviato dal relativo ufficio stralcio al Cln ligure al momento della cessazione dell'attività; Cln provinciale di Savona del periodo post liberazione; Cln provinciale di La Spezia del periodo postiberazione; 30 fondi di Cln locali e 8 fondi di Cln aziendali della provincia di La Spezia. Tutti questi fondi sono stati descritti mantenendone l'ordinamento fisico e le segnature preesistenti, indicate anche nell'inventario dattiloscritto del 1992, mentre le due Guide a stampa riportano soltanto il numero delle buste. In molti casi è stato necessario ricondizionare i fascicoli, perché i vecchi faldoni erano molto deteriorati: ciò ha comportato talvolta la creazione di nuovi faldoni, che sono stati contrassegnati con lettere alfabetiche per mantenerne la numerazione originaria.


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