Cln regionale della Liguria e provinciale di Genova nel periodo post liberazione
Serie
Segnatura archivistica
CLN Liguria e Genova post liberazione
Data
23/04/1945 - 20/08/1948
Consistenza
638 fascicolo/i
Contenuto
"Accanto alle autorità costituite, il Cln Liguria ha costituito un fattore vitale, governando dove e quando le Autorità tradizionali non erano in grado di governare . [_] Nei primi tempi della liberazione infatti, il Comitato regionale assunse praticamente la completa reggenza della regione emanando ordinanze e - una volta insediatesi le autorità militari alleate - dando le opportune disposizioni al prefetto, al sindaco e al questore, nello spirito e secondo le direttive del movimento di liberazione nazionale. Successivamente molti compiti e molte funzioni, che inizialmente venivano espletate dal Comitato, tornarono, col normalizzarsi della situazione, alle competenti autorità tradizionali". In una relazione stilata nel dicembre 1945 il Cln regionale per la Liguria così sintetizzava l'attività svolta nei primi mesi della liberazione. Infatti, con decreto approvato nella seduta del 24 aprile, ossia durante l'insurrezione di Genova che avrebbe portato alla resa delle truppe di occupazione tedesche, il Cln aveva assunto "tutti i poteri di amministrazione e di governo nel territorio della regione ligure". Per esercitare tali compiti, il Comitato regionale, che svolgeva anche funzioni di Cln provinciale di Genova, modificò e ampliò la struttura che si era già data nel periodo clandestino, definendo compiti e attribuzioni specifici di uffici, delegazioni, commissariati e commissioni. Venne così consolidandosi in breve tempo una organizzazione composta di tre uffici (Presidenza; Segreteria generale; Amministrazione), una commissione economica e sette delegazioni o commissariati: giustizia ed epurazione, a sua volta articolata nelle tre sezioni denominate giustizia, epurazione e profitti di regime; sequestri e requisizioni; lavoro; commercio e finanze; propaganda, stampa e scuola; assistenza; coordinamento dei Cln periferici e aziendali. La sua attività si protrasse fino al luglio 1946 quando, a seguito della decisione di autoscioglimento dei Cln, l'ente si trasformò in Ufficio stralcio con il compito di trattare e chiudere tutte le pratiche ancora pendenti e di raccogliere gli archivi dei Cln provinciali, periferici e aziendali provvedendo al loro riordino e conservazione, come stabilito dalle norme per la smobilitazione dei Cln e da quelle per l'ordinamento degli archivi trasmesse dall'Ufficio stralcio del Clnai. Benché il termine per la cessazione dell'attività dell'Ufficio stralcio fosse stato fissato al 31 ottobre 1946, con un'eventuale proroga al 31 dicembre, esso continuò ad operare fino all'autunno del 1948, come si può evincere dagli estremi cronologici di alcune pratiche che si conservano nel fondo. Nel periodo in cui funzionò l'Ufficio stralcio venne anche costituito l'Istituto per la storia della Resistenza in Liguria. Dal punto di vista archivistico la documentazione del Cln regionale per la Liguria relativa al periodo successivo alla liberazione deve considerarsi un fondo a sé stante, anche se nelle precedenti Guide a stampa e nell'inventario dattiloscritto del 1992 essa veniva considerata un tutt'uno insieme ai fondi dei Cln del periodo clandestino, in quanto come si è detto nella scheda del complesso archivistico Cln Liguria la separazione fra le carte del periodo clandestino e quelle successive venne attuata presso l'Ufficio stralcio del Cln Liguria in ottemperanza alle norme sulla raccolta e ordinamento degli archivi diramate dal Clnai. Peraltro nel fondo si rinvengono anche carte del periodo clandestino allegate a pratiche successive o raccolte per opera del medesimo Clnl o, più probabilmente, dell'Ufficio stralcio. Questa operazione di raccolta e integrazione della documentazione è testimoniata dalla presenza di documenti anche molto anteriori all'aprile 1945, da elenchi di trasmissione di documenti provenienti da Cln dipendenti, da note di stralcio apposte sui documenti e dal reimpiego di camicie con intestazioni "originali" del Clnl del periodo clandestino. L'articolazione interna del fondo rispecchia piuttosto fedelmente l'organizzazione per uffici del Cln regionale ligure: Presidenza (bb. 8 - 27 b); Segreteria generale (bb. 28 - 36); Amministrazione (bb. 37 - 51); Commissariato giustizia ed epurazione (bb. 52 - 86); Commissione economica (bb. 87 - 90); Commissariato sequestri e requisizioni (bb. 91- 93); Commissariato lavoro (bb. 94 - 97b); Commissariato commercio e finanze (bb. 98 - 114); Commissariato propaganda, stampa e scuola (bb. 115 - 130); Commissariato assistenza (bb. 131 - 152); Commissariato per il coordinamento dei Cln periferici ed aziendali (bb. 153 - 168). Come si può rilevare, l'attività di alcuni uffici risulta assai più documentata di altri:in modo particolare si rileva la scarsezza della documentazione pervenuta dalla Commissione economica e da quella del Lavoro. Per quanto ogni ufficio e commissariato dovesse per regolamento interno essere dotato di un proprio protocollo, molti di questi registri non sono stati rinvenuti e ciò non consente di quantificare l'originaria consistenza del fondo. Si segnala infine che, oltre ai documenti prodotti degli uffici del Cln, il fondo conserva, nelle bb. 169 e 239 - 243, documenti prodotti da organi fascisti e della Rsi, probabilmente raccolti a scopi informativi e per istruire pratiche di epurazione e denunce contro criminali di guerra, nonché materiale a stampa e manoscritto relativo a partiti antifascisti (Pci, Dc, Pli, Pri, Psi), alla locale Camera del lavoro, al Fronte della gioventù e ai Gruppi di difesa della donna.