La documentazione è interamente in copia statica e molteplici fogli presentano una cattiva qualità di scansione, con paragrafi o pagine di difficile lettura. Sovente i numerosi fogli che compongono il fascicolo non sono ordinati secondo logica cronologica o di affinità, sono complessivamente relativi ai processi giudiziari di due ex-ufficiali della Divisione Rsi “Monterosa” e alle vicende di coloro che sono entrati in contatto con i due militari. I fogli sono sia sciolti che pinzati, con temi differenti; di essi si descriveranno i documenti più rilevanti, i restanti misti saranno descritti nel loro complesso.
Lettera del 15/02/1993 di Giannecchini Lilio (Toscano), direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Lucca, all’Istituto Storico della Resistenza in Liguria a cui è allegata copia della sentenza del 06/12/1947 emessa dalla Corte d’Assise Straordinaria di Lucca nei confronti dei due ex ufficiali della Divisione Rsi “Monterosa”, Ferrarese Felice e Recusani Mario, accusati di crimini gravi (collaborazione con i tedeschi, torture efferate, incendio di abitazioni di civili, saccheggio, interrogatori arbitrari con metodi violenti, concorso in omicidio) perpetrati in Liguria e parzialmente in provincia di Lucca nel corso del conflitto bellico. Vi è accluso un testo manoscritto di difficile lettura per la qualità delle fotocopie; verbale del 19/01/1946 del Comando stazione dei Carabinieri di Varese Ligure (SP) relativo al processo penale a carico di Ferrarese e Recusani colpevoli di avere arrestato e torturato nel 1944 dipendenti di tale caserma, tra i quali il maresciallo Galli Carlo; comunicazione del 15/02/1946 della Regia Questura di Milano alla Corte d’Assise Straordinaria di Chiavari (GE) relativa all’ordine di cattura di Ferrarese, finora con esito negativo,emesso già nel febbraio 1945, ed altra documentazione relativa ai mandati di cattura dei due imputati e agli ordini di comparizione per i testimoni; lettera del 24/01/1946 dell’avvocato genovese Brunetti Giovanni Battista alla Corte di Chiavari con richiesta di audizione dei testimoni della presunta buona condotta di Recusani; n.4 denunce dal 14/05 al 29/07/1945 presentate dal maresciallo Galli Carlo, dall’ex fante della “Monterosa” Vecchio Angelo e dal cappellano della Croce Rossa di Chiavari sulle sevizie e le minacce subite da Ferarrese e Recusani; molteplici dichiarazioni dattiloscritte e manoscritte di partigiani, membri del Cln di Martignana Po, familiarie civili inviate alla Corte d’Assise di Chiavari e relative all’operato di Recusani giudicato ineccepibile; comunicazione del 29/06/1945 del Cln di Varese Ligure alle Commissioni di Epurazione della medesima città e di Martignana Po sulle cruente persecuzioni di Recusani ai danni di civili e patrioti locali tramite inganni, furti e sevizie culminati, tra l’altro, con la concessione di fucilazione del patriota Toso Giovanni a Chiavari da parte dei tedeschi, a cui seguono dichiarazioni dei figli di Toso, della domestica e di un conoscente dell’uomo sulla cattura e la tortura di Toso per mano di Recusani; dichiarazione del 01/04/1946 della partigiana Brandolisio Eva (Eva) sull’operato di Recusani presso il capitano Ferrarese per consentire due volte la sua scarcerazione, a cui segue dichiarazione del partigiano Figone Rocco sul probabile legame sentimentale di Brandolisio con Recusani e sulla voce pubblica delle torture a Toso da parte del militare, definito “vero terrore della popolazione” assieme a Brandolisio “doppio-giochista tra alpini e partigiani” nella seguente dichiarazione di un partigiano compagno di Figone Rocco; n.2 dichiarazioni del 29/07 e 28/09/1945 del Carabiniere di San Pietro Vara (SP) Camicia Giuseppe e di Emili Fausta, figlia del maresciallo Carabiniere Emili Arnaldo fucilato il 31/10/1944, sulle torture e le brutalità commesse da Recusani e Ferrarese da loro denunciati; rapporto del 10/05/1946 dei Carabinieri di Varese Ligure alla Corte d’Assise di Chiavari con sintesi delle posizioni dei testimoni sull’operato di Recusani e Ferrarese nella zona di San Pietro Vara allo stato attuale delle indagini; rapporto del 27/02/1946 dei Carabinieri di Varese Ligure alla Corte d’Assise di Chiavari con dichiarazione del sig. Camiccia Quirino su arresto (ritenuto derivato dall’attività ambigua di Brandolisio Eva), interrogatorio, detenzione e torture operate a suo danno da parte di Recusani per strappargli informazioni sui locali collaboratori dei partigiani, con la minaccia di trasferirlo dal famigerato brigatista nero Spiotta Vito; dichiarazione del 28/08/1946 del partigiano De Vincenzi Giovanni (Gioanin) presso la Stazione dei Carabinieri di Sesta Godano (SP) sulla sua conoscenza del maresciallo Emili Arnaldo in quanto entrambi detenuti nella caserma della “Monterosa” di Castiglione Chiavarese (GE) prima della fucilazione di Emili; comunicazione del 01/05/1947 della Questura di Taranto a Questura e Corte Straordinaria d’Assise di Genova sull’avvenuta cattura di Ferrarese con ordine di suo trasferimento a Genova; verbale manoscritto dell’interrogatorio di Ferrarese nel carcere Marassi di Genova il 21/07/1947; dichiarazione manoscritta del 14/01/1948 di Recusani durante la detenzione nel carcere genovese di Marassi in seguito ad arresto avvenuto in un giorno non definito; n.3 copie statiche di altrettanti articoli del 14/01/1947, nei quali non vengono direttamente nominati Recusani e Ferrarese, dei periodici “Il Lavoro Nuovo”, “Il Nuovo Cittadino” e “Il Corriere della Sera” sui tentativi di linciaggio dei militari incriminati della “Monterosa” da parte dei familiari delle loro vittime nella Corte d’Assise di Genova; n.2 lettere del luglio 1947 di Recusani alla Corte d’Assise genovese con richiesta di rinvio del processo in altra Corte per legittima suspicione, poi rigettata in agosto in Cassazione; richiesta sd di citazione in giudizio della Corte d’Assise genovese per Recusani e Ferrarese e descrizione dei loro specifici capi d’imputazione; n.4 ordini di comparizione del 04/10/1947 della Corte d’Assise di Genova destinati ai testimoni del processo; elenco del 15/10/1947 dell’avvocato di Recusani alla Corte d’Assise di Genova con nominativi e motivazioni dei testimoni della difesa; n.4 carte manoscritte di difficile lettura tra le Corti d’Assise di Firenze e Lucca relative al procedimento penale contro Recusani che lo condanna a 10 anni di reclusione; modulo del 07/12/1947 della Direzione Carceri Giudiziarie di Lucca con estratto delle dichiarazioni fatte dal detenuto Recusani per il ricorso in Cassazione; sentenza del 15/12/1947 della Corte d’Assise di Lucca contro Recusani, condannato a 10 anni di reclusione di cui 5 condonati per amnistia, e Ferrarese contro il quale non si procede per la completa estinzione dei reati contestatigli a seguito di amnistia; n.28 verbali sd delle udienze dei testimoni di accusa e difesa; n.12 documenti emessi tra il 24/02 e il 28/03/1946 dalla Procura di Lucca e dai Carabinieri di Castelnuovo Garfagnana (LU), complessivamente relativi alla denuncia di furti, distruzioni, minacce a mano armata, ingiurie, interrogatori violenti ed arresti arbitrari di cui è stata vittima la sig.ra Francesconi Gemma di Pieve Fosciana (LU) e dei quali l’autore, nel novembre 1944, è stato Recusani assieme ai militari della “Monterosa” giunti nell’area. Durante i lunghi interrogatori, Recusani ha inoltre garantito la fucilazione dei figli della donna (Bertagni Giovanni e Michele) conoscendone l’attività partigiana, e l’ha accusata di complicità con i “ribelli” per via di presunte bombe trovate in casa sua. Nei documenti sono accluse le dichiarazioni di n.8 civili bersaglio delle violenze di Recusani o testimoni dei danni perpetrati alla sig.ra Francesconi; ordine di cattura del 03/04/1946 della Corte d’Assise di Lucca nei confronti di Recusani; telegramma della Corte d’Assise di Lucca alla Corte d’Assise di Chiavari con notizia dell’arresto di Recusani il 30/10/1945.